«Dal punto di vista umano, Gianmarco è una persona enorme, con un cuore grande come il Monte Bianco e sentimenti veri e profondi». Quando il Poz racconta che l’emozione del ritorno a Varese non finisce mai, perché il suo cuore ricomincia a battere a mille a ogni incontro che fa, c’è davvero da credergli. Sandro Galleani è certamente uno di quei personaggi che il nuovo allenatore biancorosso ha riabbracciato con gioia maggiore. «E per me ritrovarlo è stato come veder tornare un figlio,
quel figlio magari a volte un po’ difficile da gestire, ma al quale finisci per voler bene più che a tutti gli altri». Parole altrettanto sincere quelle dello storico dirigente del basket varesino, pronto, se sarà riconfermato nel suo ruolo di addetto agli arbitri, a stare ancora una volta vicino a quel genio un po’ ribelle, oggi uomo maturo e di immutata professionalità, che Varese è pronta a celebrare nuovamente, ogni domenica, come in quella mitica cavalcata di 15 anni fa.
«Oggi Gianmarco si ripresenta con un ruolo nuovo, nel quale ha già dimostrato grandi qualità, ben figurando a Capo d’Orlando» racconta Galleani. «In Sicilia ha saputo fare molto bene in una situazione per lui nuova, mettendo a tacere tutte le voci critiche e le diffidenze. È consapevole della responsabilità alla quale è chiamato e ora dovrà mettere a frutto tutte le sue esperienze, anche e soprattutto quelle negative, per gestire al meglio il compito al quale è stato chiamato». Il che non significa affatto dimenticare o soffocare gli aspetti più ludici del proprio modo di essere. «Vuole una squadra brillante, che si diverta e faccia divertire, ma del resto ricordo perfettamente come anche al tempo della grande Ignis non mancasse affatto lo spazio per la goliardia e per l’essere burloni».
Non sarà solo, il Poz. «Il compito della società è quello di lavorare al meglio sul fronte della comunicazione, affinché sia compreso da tutti che quello che sta prendendo piede è un progetto di crescita e che si farà di conseguenza tutto quello che è possibile sulla base delle risorse a disposizione» sottolinea Galleani. «Ma sulla risposta della città non ho dubbi: in tantissimi si abboneranno già dai prossimi giorni, anche senza conoscere quella che sarà la struttura della nuova squadra. Perché Varese è così: l’affetto con il quale il popolo biancorosso sa circondare la squadra non ha eguali».
Da parte di Pozzecco, massimo impegno. «Non ci sono dubbi: Gianmarco è estroso ma professionale al 100%. E lo è sempre stato. Anche da giocatore, non si tirava mai indietro, ma semplicemente a volte, per via delle sue qualità, non aveva bisogno di fare chissà cosa per essere al top. Ricordo per esempio quando, nell’anno della Stella, tornò con la broncopolmonite da una trasferta a Tbilisi con la Nazionale: ebbene, dovette stare fermo praticamente un mese, ma quel periodo di stop gli fu utile per ricaricare le pile e alla ripresa non gli fu necessario fare grandi sforzi per essere subito al massimo».
Su tutto, traspare la gioia di un innamorato del basket come Galleani nel ritrovare un amico. «So che vorrà confrontarsi con me e io ci sarò sempre, ma la prima volta che ci siamo rincontrati il Poz ha fatto una simpatica promessa in particolare a mia moglie: le presenterà la sua fidanzata perché si fida del suo parere di donna» conclude con un sorriso Sandro Galleani.
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