Dall’Asia in arrivo calabroni killer Scatta l’allarme anche a Malnate

MALNATE Ondata di calabroni asiatici: per la prima volta in queste settimane il temuto insetto di origine orientale è comparso in città e ha nidificato in alcuni giardini di Malnate.
Negli ultimi due mesi, infatti, gli uomini del gruppo di Protezione Civile di Malnate sono stati chiamati a intervenire in diverse occasioni, circa una decina di volte. L’ultimo intervento risale a mercoledì sera con la Prociv impegnata a bonificare un’abitazione della città nella quale la “Vespa velutina nigrithorax”, meglio conosciuto come calabrone asiatico, aveva trovato accoglienza.

I proprietari, preoccupati, hanno così contattato tempestivamente gli uomini Prociv, specializzati in questo tipo di interventi, che hanno estirpato il nido riportando la situazione alla normalità. Sembra proprio che il pericolo arrivi dall’Oriente: «È il primo anno – spiega il coordinatore della Prociv di Malnate, Fabio Rossi – che si verifica una cosa di questo tipo. Abbiamo saputo di altre segnalazioni in giro per la provincia, ma per il nostro territorio si tratta di una novità. Durante l’estate sono stati diversi gli interventi di bonifica che abbiamo effettuato».

La Protezione Civile continua a predicare calma e prudenza: nessun intervento “fai da te” soprattutto in presenza di questi insetti nuovi per il territorio della provincia di Varese, magari aiutati dall’inizio d’autunno insolitamente caldo. «Bisogna fare attenzione – insiste il coordinatore Rossi – alle siepi. Questo è un periodo in cui molte persone le tagliano e molto spesso i calabroni asiatici vi nidificano proprio all’interno. Si fa fatica a vederli e tutto ciò può essere molto pericoloso».

Anche perché si tratta di insetti molto più aggressivi rispetto ai calabroni europei. Le punture inflitte sono molto dolorose. In realtà la specie risulta più aggressiva quando è alla ricerca del cibo, mentre un attacco collettivo si può verificare in prossimità del nido. Questo insetto, lungo in media 2,5-3 centimetri, presenta un colore uniforme bruno scuro, con zampe gialle e una sola banda giallo-aranciata nell’addome.

Il nido di questi calabroni ha una forma (a pallone da football) molto particolare tanto da poter essere scambiato per un nido d’uccelli. Una proliferazione di questa specie potrebbe avere effetti negativi anche sull’ambiente: «Il problema principale – conclude Rossi – però, è un altro. Questo calabrone si  nutre di molti insetti tra cui le api, fondamentali per l’ecosistema. Le api asiatiche hanno imparato a difendersi mentre quelle europee, prese alla sprovvista, sono vulnerabili». Nel caso in cui si avesse a che fare con questi nidi contattare il numero della Prociv al 3481216858.

Pino Vaccaro

e.besoli

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