A Vedano l’addio al giovane ucciso. Convalidato l’arresto per omicidio

Ieri 4 gennaio 2016 si sono svolti a Vedano Olona i funerali di Ermal Habdush, il giovane albanese morto per un colpo di pistola in bocca pochi giorni fa

VEDANO OLONA – Si sono svolti ieri pomeriggio nella chiesa parrocchiale di San Maurizio a Vedano Olona i funerali di Ermal Habdushi, il giovane albanese di 26 anni morto nei giorni scorsi dopo un colpo di pistola al volto.
Amici, parenti e conoscenti hanno riempito la basilica in centro a Vedano Olona per un ultimo saluto. In tanti lo hanno omaggiato per l’ultima volta: un ragazzo molto conosciuto in zona, soprattutto per la sua attività di calciatore dilettante che lo aveva portato a indossare le maglie di varie squadre della zona.

La celebrazione è stata effettuata dal parroco di Vedano Olona, don : «Ciascuno di noi – dice il sacerdote – cerca una presenza che possa rimanergli accanto nei momenti difficili. Questa presenza – ha aggiunto il parroco – per noi cristiani è Gesù stesso. Contiamo su di lui in questa ora drammatica e impariamo da lui a consegnarci ogni giorno alla volontà del padre che per i suoi figli vuole vita».
Nessun riferimento a quello che è accaduto, nessun pensiero al presunto responsabile dell’omicidio che si trova in carcere e che ieri mattina è stato interrogato dal Gip di Como che ne ha convalidato l’arresto per omicidio volontario.

, albanese di 30 anni, infatti, già nei giorni scorsi aveva confessato il delitto spiegando, però, ce si era trattato di un tragico incidente. Una versione fornita al pm che sta coordinando le indagini a Como, , e ribadita anche ieri mattina in carcere durante l’interrogatorio da parte del Giudice per le Indagini Preliminari del tribunale lariano. Il racconto è sempre lo stesso e non è cambiato di una virgola: «Ero amico di Ermal –

sottolinea – e non volevo ucciderlo. Stavo maneggiando l’arma quando a un certo punto è partito involontariamente il colpo». Il proiettile lo ha raggiunto al volto trafiggendogli la carotide: il giovane è morto sul colpo. La pistola utilizzata, ritrovata più tardi nei boschi di Mozzate, è risultata essere provento di un furto avvenuto in provincia di Savona. Si tratta di un revolver con un solo colpo in canna. Per il momento il capo di imputazione che gli è stato dato è quello dell’omicidio volontario, ma sono in corso tutte le verifiche per fare chiarezza su come sono andate le cose. Le versioni fornite dai testimoni sarebbero in linea con quanto esposto dal responsabile dello sparo, ma la Procura di Como sta procedendo con ulteriori verifiche.