– Il compositore sestese festeggia il quarto di secolo della sua musica con un concerto dal titolo Note d’Argento, che si svolgerà oggi alle 17.30 nella sala consiliare del municipio di Sesto Calende. L’evento è la celebrazione di un talento sestese che da tanti anni dà lustro alla città. Nel corso del concerto monografico per flauto e pianoforte saranno eseguite composizioni scritte da autodidatta, esercizi scritti negli anni del Conservatorio, composizioni da concerto e per teatro sperimentale di prosa, per momenti di musica e poesia, per monologhi letterari, per racconti musicanimati, per movimento espressivo fino agli ultimi esperimenti.
Una antologia basata sulla sua produzione musicale, dalla prima composizione eseguita in pubblico alle produzioni più recenti con omaggi a musiche per varie tipologie di spettacoli. Il concerto sarà integrato dalla presenza di (flauto), (pianoforte) e da attori del Centro ricerche teatrali Teatro-educazione di Fagnano Olona, che declameranno frammenti di racconti e poesie che contestualizzano le composizioni proposte.
L’artista sestese gode di una fama ormai consolidata: premiato in 10 concorsi internazionali di composizione, le sue composizioni sono state eseguite dall’orchestra Pomeriggi musicali di Milano e da diversi solisti e ensemble di fama internazionale. Marco Bertona (che scherzosamente si firma Berthoven) è compositore e musicista eclettico e dallo stile personalissimo: ironico, talvolta si diletta a comporre musica brutta. Perché, spiega, tutti cercano di scrivere musica bella, per essere applauditi.
Nel suo caso, se il pubblico non applaude significa che ha raggiunto l’obiettivo. Ama poi moltissimo le commistioni musicali, da vero ricercatore. Questo produce composizioni assolutamente sorprendenti.
Anche il suo look estetico non passa inosservato: le sue cravatte, i suoi abiti démodé lo rendono un personaggio davvero eccentrico. Per non parlare delle sue auto originali degli Anni 60. Sulla musica commenta: «Il ritmo è come una poltrona comoda sopra cui ci sediamo e riusciamo a digerire qualsiasi cosa. Ci sentiamo sicuri, per questo i più insicuri spesso giovani con mille problemi cercano ritmi martellanti. L’assenza di ritmo è come il buio. Ma non è forse navigando nel buio che si desidera e si apprezza la luce proprio come la dissonanza ci fa apprezzare la consonanza?». Come si può non essere d’accordo?