Usa/ Obama non ritira accuse a polizia: dovevano essere lucidi


Washington, 24 lug. (Ap)
– Barack Obama non torna indietro sul caso del professor Gates. Il presidente americano – che ha definito “stupida”, e di fatto razzista, la condotta della polizia di Cambridge dopo che martedì scorso ha arrestato in casa sua uno dei più importanti intellettuali afroamericani – precisa in un’intervista alla Abc di avere uno “straordinario rispetto” per le sfide e la dura realtà che gli agenti delle forze dell’ordine si trovano ad affrontare ogni giorno.

Ma, al tempo stesso, Obama ribadisce che non c’era nessun bisogno di arrestare Henry Louis Gates Jr. E che, nell’episodio specifico, “doveva prevalere il sangue freddo”. L’inquilino della Casa Bianca non ritratta, insomma, sulla considerazione che i poliziotti, con il professore di Harvard, hanno “agito stupidamente” e con un atteggiamento razzista, e osserva anzi che simili incidenti “vengono montati in modi che probabilmente non hanno alcun senso”.

Gates, che presiede l’Istituto Du Bois sugli studi Afroamericani
di Harvard, era stato costretto a forzare la porta di casa
propria, rimasta bloccata, attirando l’attenzione dei vicini che
hanno chiamato la polizia. All’arrivo della volante il professore ha tirato fuori i documenti che dimostravano la proprietà della casa ma il litigio con l’agente è finito con l’arresto del professore per resistenza a pubblico ufficiale.

Le sue foto in manette occupano da giorni le prime pagine dei siti americani e dei giornali. Gates ha detto di essere stato arrestato dopo aver chiesto ripetutamente nome e tesserino del poliziotto. “Questo è come i neri sono trattati nel nostro Paese ogni giorno” ha denunciato il noto intellettuale, definendo “umiliante” il trattamento ricevuto in carcere.

Quanto al sergente James Crowley, lo “stupido” che ha messo in manette il professore, ha giurato di non avere niente da farsi perdonare. “Non sono un razzista” ha assicurato, e per difendersi ha citato anche l’aiuto dato in passato ad altri afroamericani, come quando nel 1993 soccorse – ma invano – il giocatore di baseball Reggie Lewis, colto da un collasso sul campo durante una partita dei Boston Celtics.

Spr

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