Eccomi qui, sono ufficialmente il vostro più acerrimo nemico. Una persona orribile, che ha smesso tre, e dico tre, volte di fumare e ci è matematicamente ricascata. A mia discolpa, non a livelli di accanimento: per me la sigaretta è sì un vizio, ma di quelli da concedersi con centellinato gusto. Dopo il caffè o un aperitivo, per spezzare un pomeriggio. Poche ma buone, insomma.
Che fumare faccia male lo so io e lo sanno anche i bambini dell’asilo.
Quindi non saranno certo quelle foto pulp che da oggi mi sbatterete sul pacchetto a farmi desistere. Primo, perché uso un portasigarette di metallo. Secondo, perché ne capirò il senso quando stamperete un fegato corroso dalla cirrosi sulle bottiglie di alcolici, denti cariati sulle lattine di bevande iperzuccherate o vene fagocitate dal grasso sulle merendine grondanti calorie con le quali infarciamo la prole.
E ancora, non gettare i mozziconi per strada e non fumare in luoghi pubblici. Una regola che risponde al nome di educazione e al cognome di senso civico, prima di tutto. Mi va benissimo. Ma, come sempre, fatta la legge fate in modo che dal primo minuto dall’entrata in vigore io sia in grado di rispettarla: aree fumatori anche in luoghi aperti, posaceneri ad ogni angolo delle strade, appositi contenitori fuori dai locali pubblici.
E un’altra cosa ve la voglio proprio dire, care menti partorienti la “stretta sul fumo” in vigore da oggi: se il vostro scopo è quello di far desistere i ragazzini dal fumare, avete sbagliato tutto. Più snocciolerete divieti, più renderete la sigaretta una trasgressione dal fascino unico. E per chi invece è già cresciuto e al tabacco comunque non rinuncerà, sappiate che non farete altro che generare ancora più rabbia: perché se passeggio per strada senza potermi fumare una “paglia” in pace persa per i miei pensieri ma vengo inondata dai fumi di scappamento neri come pece di certi mezzi pubblici, a me le scatole girano parecchio.
Da tabagista penso sempre prima a non recare disturbo e poi a soddisfare il mio “bisogno”. Si chiama buon senso. Perciò, potete almeno lasciar viziare me stessa senza addossarmi a prescindere colpe nei confronti dell’umanità intera?