Storie di uomini che picchiano le donne

Uomini che odiano le donne: madre e moglie picchiate a sangue a Ferragosto. Gli orchi in manette. Due episodi avvenuti agli estremi del nostro territorio: il primo, nella serata del 14 agosto, a Lonate Pozzolo, il secondo, nella notte tra il 15 e il 16 agosto, a Gavirate.

Due episodi distinti con due denominatori comuni: la presenza tra le mura domestiche di uomini violenti, con alle spalle episodi simili, e l’abuso di alcol da parte di entrambi.

A Lonate soltanto l’arrivo dei carabinieri della locale stazione ha evitato il peggio: il marito manesco, 58 anni senza la scusa della disoccupazione a dissimulare la gravità del fatto, è stato colto in flagranza di reato.

La moglie è riuscita miracolosamente a chiamare il 112: in lacrime a chiedere aiuto e a dare il proprio indirizzo, prima che il marito tornasse ad aggredirla. Perché? Una ragione non esiste. L’uomo pare fosse manesco da sempre: già in altre occasioni i carabinieri erano intervenuti in seguito a segnalazioni da parte dei vicini di grida, insulti, minacce di morte.

La moglie non era mai andata sino in fondo. Sino a giovedì sera. Il marito si è presentato a casa ubriaco fradicio. Come al solito. Non è chiaro quale scusa abbia usato per arrabbiarsi con la consorte. Sono iniziati gli insulti. Poi le minacce: “Ti ammazzo, ti ammazzo”, gridava l’uomo.

E poi le botte: pugni e sberle soprattutto al viso della consorte. Quando i militari sono arrivati a casa della coppia, il cinquantottenne stava ancora inveendo: non ha mai smesso di insultare e minacciare la vittima. La donna è stata accompagnata in ospedale. Per il marito violento sono scattate le manette: è in carcere con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, lesioni personale e minaccia aggravata.

A Gavirate, invece, la notte da incubo è toccata a una madre di 60 anni vittima del figlio trentatreenne, disoccupato, amante del bere. L’uomo è rincasato intorno alle 3 del 16 agosto: ubriaco fradicio. I rapporti con la madre erano già molto tesi: anche per lui ci sono pregressi episodi di aggressioni violenti ai danni della sessantenne che sostanzialmente lo mantiene.

E anche per questo, forse, la donna ieri notte ha chiuso la porta di casa con più mandate: per dare un messaggio chiaro al figlio. Il trentareenne ha sfondato la porta dell’abitazione facendovi irruzione. La madre è stata investita da una scarica di insulti da quel figlio sbronzo. Poi le minacce: “Ti spacco la faccia”. E alla fine, anche per la sessantenne, sono arrivate le botte. Tanto che anche lei ha dovuto ricorrere alle cure ospedaliere.

Il baccano causato dall’aggressione, le grida di minaccia del figlio e le grida d’aiuto della madre, hanno fatto scattare la chiamata ai carabinieri da parte dei residenti. Sul posto sono arrivati i carabinieri della stazione di Gavirate. Stessa scena che a Lonate: il trentatreenne ha continuato con gli insulti. Non pago ha minacciato anche i carabinieri, mostrandosi aggressivo e rifiutandosi di seguire i militari in caserma. Anche per lui, visti i pregressi di violenza nei confronti della madre, sono scattate le manette per maltrattamenti, minaccia aggravata e resistenza a pubblico ufficiale.

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