Prosegue il “braccio di ferro” da parte del territorio per la salvaguardia dell’ospedale di Angera: mercoledì il consigliere regionale Alessandro Alfieri incontrerà alcuni amministratori locali per raccogliere alcune proposte che porterà poi al Pirellone.
Il consigliere del Pd, peraltro, già da tempo si sta battendo perché l’ospedale possa essere un punto di riferimento del territorio, a maggior ragione dopo che nel giro di pochissimo tempo sono venuti meno il punto nascite e la pediatrica che hanno prodotto nelle ultime ore una clamorosa protesta di piazza. Oltre trecento persone, in particolare mamme e future genitrici, hanno portato in corteo la loro disapprovazione rispetto agli ultimi provvedimenti.
Sono tre i punti fondamentali sui quali Alfieri è pronto a ragionare: «Va avviato subito un confronto tra amministratori locali e direzione generale dell’ASST propedeutico a progettare il futuro dell’ospedale, in modo tale da dotarlo di tutte quelle specialità che possano rispondere alle esigenze della comunità. Su questo ho trovato ampia disponibilità da parte del Direttore generale». Angera quindi deve diventare un punto di riferimento del territorio: «C’è il tema della competenza distrettuale: deve esserci una sola catena di comando. Infine la questione del metodo: non è possibile calare, com’è successo in questo caso ad Angera, decisioni dall’alto che diventano esecutive in poco tempo senza che ci sia stato alcun confronto con il territorio. Andrò ad Angera con l’obiettivo di raccogliere le istanze dei sindaci».
Anche sul territorio si continua a discutere del futuro dell’ospedale. «Al termine della manifestazione il Comitato Spontaneo Permanente – hanno sottolineato i rappresentanti – ha evidenziato ai Referenti Regionali l’assoluta necessità di impugnare il decreto ministeriale sulla mancata proroga del punto nascite richiesta da Regione Lombardia presso le sedi competenti e al contempo di rimettere i servizi tolti al nostro ospedale cittadino; definire con i Territori, i Comitati e i Tecnici l’anomalia della divisione introdotta con la nuova Riforma Regionale che ha stabilito come il territorio dei Comuni che gravitano sul nostro ospedale sia stato destinato all’Azienda
di Varese, mentre l’ospedale a quella di Busto Arsizio». «Convocare immediatamente un tavolo tecnico con le parti che devono riguardare tutti i piccoli ospedali della provincia di Varese, al fine di correggere una riforma che fino adesso sta causando solo problemi e disservizi. Predisporre un chiaro e articolato programma da sottoporre ai territori per quanto attiene gli investimenti promessi per il nostro ospedale cittadino. Questo Comitato continuerà senza sosta alcuna a monitorare la situazione che riguarda il nostro ospedale cittadino e si adopererà per intraprendere tutte le azioni ritenute più adeguate, qualora non vengano ripristinati i servizi indegnamente tolti».