Frodi creditizie e identità rubate: Varese è quinta per numero di denunce in Lombardia. In tutto sono stati 254 i casi segnalati alle forze di polizia in tutto il territorio nel corso del 2016. La vittima varesina tipo dei truffatori? Maschio, di età compresa tra i 41 e i 50 anni. Le varesine a quanto pare sono più prudenti.
I dati sono stati diffusi ieri dall’Osservatorio sui Furti d’Identità e le Frodi Creditizie, realizzato da Crif. Maglia nera per Milano, con 1.241 casi che la portano ad occupare la terza posizione nel ranking assoluto, seguita da Brescia, con 421 casi (in dodicesima posizione). Sondrio è invece la provincia meno colpita da questo fenomeno criminale, con soli 22 casi registrati nel 2016, nonostante una crescita del +11,9% rispetto all’anno precedente. È però stata Lecco ad aver fatto segnare la crescita più sostenuta in regione con un +46,7% rispetto al 2015.
Nella nostra regione nel corso del 2016 sono stati rilevati 3.394 casi (+8,9% rispetto all’anno precedente), mentre in tutta Italia i casi di frode creditizia o emissione di cambiali e assegni a nome altrui perpetrati mediante furto di identità sono stati più di 26.100, con una perdita economica che supera i 152 milioni di euro.
Varese, rispetto al trend regionale, è però in contro tendenza: nel 2015 la Città Giardino era quarta nella stessa classica con oltre 300 denunce. Nel 2016 la buona notizia: Varese ha perso una posizione con denunce diminuite di oltre il 9%, nonostante i casi registrati restino sempre molti. La nostra città, però, rispetta in pieno il trend nazionale per tipologia di vittime “predilette” per questo tipo di reati. Si tratta di uomini (nel 64,3% dei casi per la precisione) mentre l’incidenza delle donne risulta in leggera diminuzione (-0,5%) rispetto alla precedente rilevazione.
Osservando la distribuzione delle frodi per classi di età, quella in cui si rileva il maggior numero di casi risulta essere ancora una volta quella compresa tra i 41 e i 50 anni con il 26,3% del totale, seppur in calo del -5,7% rispetto all’anno precedente. Da sottolineare, invece, come la fascia di età nella quale si rileva il maggior incremento sia quella degli under 30 (+11,3%) a dimostrazione che, rispetto a quanto si potrebbe pensare, i giovani spesso si caratterizzano per abitudini poco prudenti.