Le mamme occupano l’ospedale. «Nessuno ci smuoverà da qui»

Angera, la protesta nei reparti. Tensione in serata quando la direzione sanitaria ha cercato di sgomberare

«Voi chiudete i reparti. Noi li occupiamo. Maternità e pediatria non si toccano». Tornano le mamme combattenti di Angera e non solo. Tornano con un gesto forte e pacifico che mette la politica davanti ad una scelta. Dalle 8 di ieri mattina decine di mamme hanno occupato il punto nascite e la pediatria. Occupazione ad oltranza. Momenti di tensione in serata, quando «la direzione sanitaria in un muro contro muro ha minacciato le mamme di denunciarle per interruzione di pubblico servizio» spiega , vicesindaco di Angera al fianco delle manifestanti con il sindaco e i sindaci di Cadrezzate e Osmate e .
Una lunga trattativa ha permesso alle mamme di mantenere un piccolo presidio in una camera della Pediatria, «reparto già chiuso dove non esiste quindi alcuna possibilità di interruzione di pubblico servizio. E in caso di altre pressioni le mamme potranno chiamare la Digos» tuona Brovelli.

L’occupazione dunque continua. Un gesto spontaneo e d’impatto, che arriva dopo il presidio che venerdì ha visto quasi 500 persone presenti per chiedere che la decisione di chiudere il punto nascita e il reparto di pediatria venga subito rivista. «Siamo mamme – scrivono in una nota diffusa a tutti gli organi di stampa – che hanno deciso di occupare a oltranza i reparti ospedalieri, chiusi con un provvedimento assurdo, perché ci sentiamo tradite da dirigenti e istituzioni.

Chiediamo con forza che i nostri bambini, la nostra gente e il nostro territorio non perdano due servizi fondamentali, strategici per il presente e il futuro delle famiglie. Non si negano i servizi fondamentali per i nostri bambini con un blitz: il Punto nascite ha sempre fornito un servizio sicuro e di qualità per un territorio molto vasto. Questo territorio non può, non deve perdere i servizi fondamentali per le famiglie, che meritano rispetto».
La politica adesso si trova davanti un interlocutore difficile: sono mamme lottatrici che si battono per una causa, la salute pubblica, che è bene sociale.
«In un momento difficile per tutte noi giovani mamme, in un’epoca in cui dare alla luce un figlio diventa un’impresa in mezzo a mille difficoltà, chiediamo con questo gesto forte, il rispetto dei nostri diritti, il diritto di scegliere un percorso nascite che rispetti la dignità nostra e dei nostri bambini» spiegano le occupanti.

«Il Punto nascite e il reparto di pediatria di Angera svolgevano perfettamente la loro funzione – proseguono le manifestanti – negare questo servizio, imponendo alle famiglie ulteriori disagi, è una gravissima mancanza di rispetto. Chiediamo alle istituzioni locali e ai dirigenti dell’ospedale di Angera di riparare a un atto vergognoso con l’unica soluzione possibile: riaprite il Punto nascite e il reparto di Pediatria».
Al fianco delle mamme si sono presentati anche alcuni cittadini e i rappresentanti del Comitato permanente per l’ospedale Ondoli che condivide il gesto e le finalità di questa presa di posizione. In mattinata sono arrivati anche molti sindaci della zona e la consigliera regionale del Movimento 5 Stelle.

Leggi anche:

Il sindaco chiama a raccolta la politica. «Tutti in campo per riattivare tutti i servizi»