Scintille a Tradate per la modifica del regolamento che “silenzia” l’inno nazionale di Mameli.
Lunedì scorso, infatti, su proposta dell’attuale presidente del consiglio, si è votata l’abolizione dell’inno nazionale che apriva ogni seduta del Consiglio Comunale. Insieme all’inno di Mameli, che riecheggiava per alcuni secondi, e’ stato annullato anche l’inno europeo. «Il Partito Democratico – ha dichiaratosegretario del Circolo Tradatese del Pd – ha votato contro la proposta di modificare il regolamento nella parte in cui si parla della diffusione dell’inno nazionale ad apertura delle sedute di Consiglio Comunale, come sempre avvenuto fino all’insediamento della giunta Galli. È doveroso ricordare che ogni seduta del Consiglio rappresenta un momento di solenne attività istituzionale, poiché i consiglieri eletti sono stati votati dai cittadini come rappresentanti istituzionali e quindi non si può decidere sommariamente quali siano i momenti solenni e quali no».
La polemica resta molto accesa: «Ci meravigliamo del fatto – insiste – che dopo una campagna elettorale dai toni apocalittici contro l’amministrazione Cavalotti e dallo slogan Liberiamo Tradate, una delle priorità dell’attuale amministrazione sia quella di togliere l’esecuzione dell’inno nazionale. Tale atto rispecchia solo la visione ideologica della Lega Nord e non ha alcuna spiegazione amministrativa. Ci saremmo aspettati interventi più amministrativi e meno di facciata». «Ci chiediamo inoltre – dicono i consiglieri del Pd –
come possano coesistere nello stesso gruppo di centro destra, l’anima nazionalista del Movimento Prealpino (promotore tra l’altro della precedente richiesta di eseguire l’inno) o di Forza Italia con l’anima “padana” di questa Lega Nord che pare non seguire neppure la nuova strategia nazionale di Salvini. Il Partito Democratico continuerà a difendere i valori nazionali, rappresentati anche dell’inno di Mameli, e a svolgere il proprio ruolo di partito di opposizione, senza mai tralasciare gli interessi dei cittadini che devono rimanere l’unica priorità dell’amministrazione comunale».
Nei giorni scorsi il sindaco aveva spiegato la cancellazione dell’inno di Mameli prima del Consiglio Comunale contestando le modalità con le quali avveniva la sua diffusione.
«L’inno è una cosa seria e come tale – aveva detto il primo cittadino – va trattata».
A suo avviso, infatti, far riecheggiare l’inno per pochi secondi prima del consiglio comunale insieme all’inno europeo era penalizzante per lo stesso inno di Mameli.