Parigi, 16 ott. (TMNews) – Martine Aubry la combattiva e François Hollande il dialogante: in assenza di divergenze profonde nei loro programmi, il confronto tra i due candidati alle primarie socialiste per le presidenziali del 2012, in programma oggi, si è ridotto a porre in evidenza le differenze caratteriali.
Lo scontro tra i due si è vivacizzato negli ultimi giorni, con Hollande che ha rimproverato ad Aubry la sua “aggressività” e il segretario del partito che lo ha accusato di usare “parole di destra”; e mentre Aubry si presenta come la “sinistra forte” che vuole battere “la destra dura”, Hollande preferisce mettere l’accento sulla “coesione” o sulla “riconciliazione” di tutti i simpatizzanti di sinistra. Figli della stessa generazione, lei 61 anni, lui 57, sono iscritti da anni al partito,
dove militano nella stessa corrente riformista e filo-europea, e hanno avuto gli stessi mentori: Jacques Delors, l’ex presidente della Commissione europea, di cui Martine Aubry è figlia, o l’ex premier Lionel Jospin. Tuttavia, questi due professionisti della politica divergono in modo netto sotto il profilo caratteriale: lui affabile, lei rude; lei ostenta le sue convinzioni, lui cerca consenso; lui ricorre all’umorismo, lei lo riserva solo ai suoi più stretti collaboratori. Hollande ritiene Aubry cattiva, mentre lei lo giudica senza spessore.
Al primo turno delle primarie, domenica 9 ottobre, Hollande ha ottenuto il 38,91% dei voti contro il 30,47% di Aubry, seguiti da Arnaud Montebourg, esponente dell’ala sinistra del partito, che ha ottenuto il 17%, e che ha annunciato che voterà, “a titolo personale”, per Hollande. Stando all’ultimo sondaggio, Hollande è dato per favorito, con il 54% delle preferenze contro il 46% della rivale.
I collaboratori di Hollande hanno sottolineato come al voto di oggi “non ci si può permettere un 51-49. François deve vincere con almeno il 53%. E’ la soglia a partire dalla quale possiamo trarre un sospiro di sollievo”. Sotto questa soglia, ha spiegato un collaboratore citato da Le Figaro, la coesione del partito diventerebbe più complicata per gli attacchi dell’ultimo minuto di Aubry. Ma non è neanche esclusa una vittoria con largo margine dell’ex segretario del partito, grazie soprattutto al voto di quanti, domenica scorsa, hanno sostenuto i quattro candidati eliminati.
Non è però esclusa una vittoria di Aubry, che ha gradualmente riconquistato consenso nei sondaggi, anche se non ancora abbastanza da vincere, “Martine vuole che la sinistra radicale voti per lei”, spiegano i suoi collaboratori; ieri, però, il leader del partito ambientalista Europe Ecologie-Les Verts, Cécile Duflot, ha dato l”impressione di voler prendere le distanze da Aubry. E comunque, se il segretario del partito dovesse vincere, sarebbe sola contro tutti, sottolinea Le Figaro: perchè tutti i candidati alle primarie sconfitti alle primarie domenica scorsa, Segolene Royal, Montebourg, Manuel Valls e Jean-Michel Baylet dovrebbero cambiare casacca una settimana dopo aver annunciato il loro sostegno a Hollande. Il Partito socialista avrebbe così una vincitrice e cinque perdenti.
(con fonte Afp)
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