New York, 17 ott. (TMNews) – L’Fbi pensa di ampliare il database genetico grazie nuovi metodi di analisi, ma alcuni scienziati criticano il progetto dell’agenzia federale. Secondo Bruce Budowle, ex scienziato dell’Fbi, le modifiche rischiano di danneggiare i frammenti di DNA utilizzati durante le indagini. “Anche se le novità possono ampliare il database, compromettono l’integrità dei dati”, ha commentato Budowle. “E un dato danneggiato è inutilizzabile”.
Più precisamente – come riporta l’emittente Bbc – l’Fbi intende aumentare il numero di marcatori genetici, ovvero le sequenze di DNA analizzate per classificare i profili dei ricercati. Budowle, insieme ai colleghi Arthur Eisenberg e Jianye Ge, ha esposto le critiche in occasione del 22esimo congresso annuale Promega International Symposium on Human Identification.
Gli scienziati accusano l’ente federale di non aver condotto in modo scientifico le ricerche che hanno portato a questi cambiamenti. Budowle, quando negli Anni ’90 lavorava all’Fbi, ha contribuito a stabilire le modalità utilizzate ancora adesso per gestire il database genetico. “In quegli anni 21 laboratori erano responsabili per stabilire le modalità di analisi”, ha ricordato Budowle. “Mentre ora sono solo cinque gli scienziati dell’Fbi con questo compito”.
Il database genetico dell’Fbi è il più grande del mondo, con i dati di 10 milioni di trasgressori utilizzati in 141.000 indagini. Douglas Hares, esperto del laboratorio Fbi a Quantico, in Virginia, crede che le modifiche aiuteranno a sviluppare ancora di più l’archivio dell’ente federale: “Aiuteranno a differenziare i profili degli indagati, portando sviluppi notevoli nelle indagini”.
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