Castrazione chimica? Ergastolo? Isolamento a vita? Nessuna di queste condanne sarebbe sufficiente a punire un gesto così ignobile, vile, schifoso come la violenza su un minore.
Ieri il nostro quotidiano riportava la notizia del “padre orco” di Busto Arsizio. Un uomo – si fa per dire, se fossero tutte confermate le accuse – che avrebbe ripetutamente violentato la figlia di 7 anni, una bambina costretta a subire gli abusi di un papà depravato e violento. Oggi vi diamo notizia di un altro arresto per violenza sessuale su un minorenne. Vicende che lasciano sgomenti e furibondi, quasi increduli, rispetto a verità che smascherano situazioni in continuo crescendo anche in Italia.
Leggendo l’indagine nazionale sul maltrattamento dei bambini e degli adolescenti nel nostro Paese, ad opera dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, si scopre che su oltre 91 mila bambini presi in carico dai Servizi Sociali (e qui stendiamo un velo sui casi nascosti e non denunciati) il 4,1% ha subìto abusi sessuali. Oltre 3500 bambini sono stati oggetto di violenze sessuali consumatesi, nella maggior parte dei casi, all’interno del nucleo familiare.
Come è possibile, di fronte a queste incredibili e degenerate situazioni, non pensare al castigo più severo che l’uomo possa escogitare? La violenza sui nostri figli è il reato più obbrobrioso che si possa immaginare e la punizione corrispondente dovrebbe essere di ugual portata. Qualcuna l’avrei anche in mente, ma solo la cautela e il buon senso me ne impediscono la divulgazione… di certo di fronte a crimini così efferati non c’è lettore, padre o non, che possa restare indifferente. E distaccato.