– Ecco il piano dell’Asst Valle Olona per il nuovo ospedale di Beata Giuliana e la riconversione dell’attuale presidio sanitario. Un polo da 872 posti letto, non uno in meno rispetto ad oggi, che valorizzerà le eccellenze delle attuali strutture di Busto Arsizio e Gallarate. Il risparmio stimato grazie all’unificazione è di 9,7 milioni di euro all’anno.
Nel protocollo d’intesa per il nuovo ospedale, varato dalla giunta, non solo viene confermata la «cessione senza corrispettivo» delle aree di Beata Giuliana, in gran parte di proprietà comunale, su cui sorgerà il nuovo polo ospedaliero, ma è stata anche allegata una bozza di lavoro per definire come saranno il “nuovo” e il “vecchio”. Un piano messo a punto dall’Asst Valle Olona presieduta dal direttore generale Non vincolante ma già ben dettagliato in vista dell’Accordo di programma.
Vocazioni di riferimento
Si scopre che la proposta di partenza prevede il mantenimento dell’esatto numero di posti letto delle attuali strutture: 872 nel nuovo ospedale (più 61 culle e 25 dialisi), cifra data dalla somma degli attuali 465 di Busto Arsizio e 407 di Gallarate. Un ospedale in cui stimare ogni anno 31mila ricoveri, 2500 nascite, 109mila accessi al pronto soccorso, quasi 22mila interventi chirurgici.
Le vocazioni di riferimento saranno consolidate: da un lato, quella onco-ematologica di Busto, dall’altro, quella neurologica di Gallarate. Il nuovo Pronto Soccorso arriverà a rappresentare «una tra le strutture di accettazione più grandi nel panorama della Regione Lombardia, centro di riferimento dotato di multidisciplinarietà», mentre la nuova area materno-infantile sarà «Centro specializzato nell’assistenza Ostetrico-Ginecologica e nella cura delle patologie dell’età pediatrica». Le dimensioni permetteranno di rafforzare la formazione e la ricerca, con un’area didattica ad hoc.
Ma soprattutto genereranno notevoli “economie di scala” e conseguenti risparmi: 2,7 milioni sulla logistica e i servizi tecnici, 6,5 milioni sui servizi sanitari (maggior produttività per le attrezzature, meno doppioni, meno personale in stand-by), 500mila euro per i servizi non sanitari. In tutto 9,7 milioni: se tradotti in un mutuo quasi ripagherebbero da soli il nuovo ospedale.
La riconversione
Per la riconversione dell’attuale ospedale, la proposta dell’Asst prevede la concentrazione della maggior parte dei servizi nel quadrilatero che si affaccia su piazzale Solaro. Il Padiglione Centrale, quello “storico” ma appena ristrutturato, potrebbe continuare ad ospitare l’area amministrativa dell’Azienda (a partire dalla direzione strategica e dagli uffici legali e di staff) ma anche il Cup, una farmacia e il centro servizi del polo territoriale, oltre ad una serie di attività distrettuali, dagli ambulatori specialistici per la cronicità ai servizi di continuità assistenziale, neuropsichiatria infantile, dalle commissioni invalidi e patenti ai consultori, fino agli spazi per i medici di medicina generale, come 15 studi medici di assistenza primaria e 5 studi di pediatri di libera scelta.
Il padiglione Candiani (che oggi ospita la neurologia) potrebbe accogliere il Centro psicosociale (oggi in viale Stelvio), il Sert e il centro diurno integrato.
I Padiglioni Formazione, OGP e Candiani, in particolare, potrebbero accogliere gli uffici dell’Ats Insubria, quelli attualmente ospitati nell’ex Asl di piazza Plebiscito, un immobile di proprietà di Asst che però essendo «situato in zona centrale di Busto Arsizio», risulterà «di più semplice alienazione sul mercato immobiliare».n