Pochi giorni a Cremona-Varese, prosegue il lavoro di avvicinamento dei biancorossi e ieri coach Attilio Caja ha presentato così la sfida che attende la Openjobmetis lunedì sera al Pala Radi: «Per prima cosa volevo fare un passo indietro alla partita di martedì sera: sono molto dispiaciuto come tutti, perché avevo percepito da come sono stato accolto che c’erano aspettative su questa partita e sul mio arrivo. Mi dispiace a maggior ragione, ma sento la responsabilità importante di ripagare la fiducia che mi è stata concessa».
Nelle parole e nelle sensazioni del coach non c’è preoccupazione: «Sono molto fiducioso che questa squadra possa invertire la rotta e fare buone cose. Questa mia estrema fiducia non credo sia incoscienza, anche se percepisco delusione, demoralizzazione e preoccupazione nell’ambiente. Si vede la situazione più drammatica di quanto lo sia in realtà. È difficile, non lo nego, altrimenti non sarei qui, come cambio e non come Attilio Caja. Capisco possa esserci preoccupazione, ma non mi lascio prendere dal panico ed invito tutti a fare lo stesso.
Rimaniamo nel termine della difficoltà. Con il lavoro in palestra e l’aiuto di tutti, potremo riportare un’atmosfera positiva, con l’impegno quotidiano, che mi auguro il prima possibile trovi dimostrazione nelle partite». Chiaramente l’impegno di Cremona è di alto valore: «È una partita importante, ma vista la nostra situazione sono tutte importanti. A parte Milano, tutte si possono giocare. Ma questa non è una partita ad eliminazione diretta. Ogni gara può aiutarti ad invertire la rotta, speriamo di farlo subito, ma andiamo a Cremona senza panico e senza ansia, perché altrimenti diventa ancora più difficile».
Tornerà Eyenga a disposizione dopo la squalifica: «Con l’aiuto di Chris cercheremo di fare una partita migliore. Sarà uno dei nostri primi terminali offensivi e, sotto questo aspetto, dobbiamo migliorare l’inserimento di Dominique Johnson: ha qualità importanti, ma non le ha ancora distribuite bene nell’arco della partita. È fondamentale che parta subito dall’inizio ad essere aggressivo affinché la squadra resti attaccata alla partita».
A livello tattico, le idee sembrano chiare: «Dobbiamo mettere in campo un gioco dinamico, a campo aperto, per sfruttare al meglio le caratteristiche dei nostri giocatori. Per fare questo è imprescindibile una buona difesa, una buona mentalità ed aggressività sulla palla. Già martedì sera per diversi minuti si è vista. Nell’immediato serve partire da qui».
C’è però da registrare un problema per Eric Maynor: «Ieri si è alzato con un leggero fastidio al piede. Per precauzione ha fatto una radiografia che ha rilevato un’infiammazione all’alluce. È una situazione da valutare giorno per giorno, non essendoci a livello clinico alcun problema».
Postille finali, a partire dall’umore della squadra: «Quotidianamente io vedo una squadra che ha energia e non è rassegnata. È viva, ha voglia di fare tutto il possibile per venirne fuori. I ragazzi mi stanno dando buoni segnali e la fiducia che ho deriva proprio da questo. C’è del dispiacere, perché quando il lavoro che fai in settimana non viene ripagato in partita, è frustrante».
Appunto finale su Kangur: «A livello fisico il Kangur di oggi è nettamente migliore rispetto al Kangur di due anni fa, che era reduce da due mesi di stop con mobilità limitata. Gli ho visto fare scatti ed alcune difese che due anni fa non faceva. Sono sorpreso che non riesca ad avere continuità ed un rendimento in attacco positivo».