Stretta sulle macchinette, dal videopoker al videolottery. I bar di Varese non potranno installarle a 500 metri di distanza dai luoghi sensibili (proprio come le sale per il gioco lecito d’azzardo).
Lo ha deciso la giunta ieri, discutendo del piano delle regole del Pgt. «Abbiamo adottato la normativa regionale che dice che non sono solo le sale gioco a doversi attenere a una distanza di 500 metri dai luoghi sensibili, ma anche le “macchinette”» spiega l’assessore
all’urbanistica.
La regola, ovviamente, vale solo per le nuove aperture e per le nuove installazioni, non va modificare quello che già c’è.
La decisione della giunta – che dovrà comunque passare in consiglio comunale – è funzionale a diminuire il fenomeno delle persone che si impoveriscono e scatenano una dipendenza verso il gioco. «Vogliamo dare un freno al degrado sociale» spiega Binelli.
Il limite di 500 metri, invece, non si applica alle sale scommesse. Questo perché una sala scommesse di Varese ha interpellato il Tar sulle restrizioni introdotte dal comune vincendo il ricorso: le sale commesse, infatti, sono regolate dalla normativa nazionale, sulla quel il comune non può avere voce in capitolo.
Le sale scommesse a Varese si trovano in via Sanvito, via Veratti, via Valganna, viale Borri (all’altezza dell’Ungheria). I luoghi sensibili sono scuole, chiese, case di riposo o comunque residenze sanitarie, oratori, etc. La distanza di 500 metri è da intendersi in linea d’aria.
Ci sono pubblici esercizi a Varese che hanno già sostituito le macchinette con il libri e i giochi in scatola, dando un bel segnale culturale e dimostrando che un bar può rinunciare ai «giochi leciti d’azzardo» dando alternative più divertenti. La speranza è che sempre più attività scelgano questa strada, anche perché alcune famiglie sono andate sul lastrico per colpa delle “macchinette”.
E, purtroppo, quando subentra la dipendenza, fermarsi non è semplice e spesso da soli non si riesce.