Rito immediato e perizia psichiatrica per Mahmoud Jrad, arrestato a Varese per associazione e arruolamento con finalità di terrorismo lo scorso agosto. Jrad, siriano di 23 anni, era stato raggiunto dagli uomini della Digos in seguito a un’inchiesta aperta dalla procura di Genova poi passata per competenza alla procura di Milano.
Il giovane siriano, osteggiato dalla famiglia nella sua radicalizzazione (il padre intercettato minaccia di picchiarlo a sangue per allontanarlo dal suo fanatismo religioso che lo portava a pregare in moschea sino a quattro volte al giorno), per gli inquirenti era pronto ad arruolarsi nelle milizie dell’organizzazione terroristica Jabhat Al-Nusra, affiliata ad Al Qaeda, per compiere atti di violenza in Siria, dove sarebbe stato pronto anche a farsi esplodere.
Il ventitreenne, nel cui telefono sono stati trovati anche alcuni file audio che sarebbero stati a lui inviati dal fronte di guerra ad Aleppo, con indicazioni operative per i mujaheddin che combattono nella città siriana. File in cui si sentivano frasi come: «Combattenti restate coperti nella zona di Aleppo dell’Est, i nemici stanno colpendo dall’Est». E ancora: «Ci sono due elicotteri con mitragliatrice in arrivo nella zona di Aleppo… state in guardia», oggi è detenuto nel carcere di Benevento.
Qui avrebbe dato segni di squilibrio, farneticando e strappando alcune pagine del Corano, come gli operatori del carcere hanno segnalato al pm titolare dell’inchiesta Enrico Pavone. Il pubblico ministero ha quindi disposto una perizia psichiatrica sul siriano che sarà poi messa agli atti. La procura ha inoltre chiesto il giudizio immediato per Jrad: niente udienza preliminare per il sospetto reclutatore di terroristi.