Anche le storie più belle, emozionanti e apparentemente senza fine ne hanno invece una. Chi l’avrebbe mai detto che lo storico capitano della Bpm Sport Management, il fiorentino Andrea Razzi, avrebbe abbandonato i mastini? Forse pochi o nessuno, ma i fatti hanno delineato un quadro in casa Bpm nel quale il pallanuotista – sulla base di una scelta condivisa da ambo le parti – non si sarebbe più visto.
Almeno per qualche tempo, perché è lo stesso ex capitano della squadra bustocca a precisare come il suo non sia un addio: «Le motivazioni di questa mia decisione sono personali, ma questo è un arrivederci non un addio». Ora partirà la “caccia” al suo sostituto, ma questa non sarà sicuramente una scelta facile; Razzi è stato una colonna portante della BPM, con cui ha giocato per cinque anni partendo dalla Serie B e arrivando a lottare non solo nella massima serie italiana, ma pure nelle piscine europee della Champions League. Un debutto internazionale, quest’ultimo, per la BPM, che si è legata a Razzi in maniera forte e profonda. Così come lui, che giocava in una famiglia e non in una semplice squadra: «Quando ho riferito al Presidente Sergio Tosi la mia intenzione di non continuare è stato molto difficile e allo stesso tempo emozionante, perché per me questa società è diventata negli anni una famiglia».
Poi tanti ringraziamenti: «Vorrei semplicemente ringraziare tutti: i miei compagni di squadra, che hanno condiviso con me le gioie sportive. Ringrazio anche tutti i dirigenti come Gianni Avveriamo e Luigi De Cantis che sono il cuore di questa organizzazione. Non posso dimenticare poi anche chi mi ha fatto crescere da un punto di vista lavorativo come Mattia Torquati, Luisa Mossio e Massimo Danese, che per me sono state figure di riferimento. Gli ultimi ringraziamenti sono chiaramente per l’allenatore
Gu Baldineti e per il Presidente Sergio Tosi, perché noi siamo quelli che hanno cominciato questo percorso che ci ha portato dalla serie B fino all’esordio in Champions League». Soddisfazioni, ricordi ed emozioni indimenticabili – usando le sue stesse parole – figlie di un cammino lungo e ricco di successi che ad Andrea Razzi: «Rimarrà sempre nel cuore». Così come alla BPM, che avrà pur perso un giocatore importante e storico, ma mai un mastino; questo, Andrea, continuerà ad esserlo. In attesa di una futura riunione, perché certi amori fanno un giro immenso e poi…