Un occhio alla strada già percorsa e uno a quella che porta al futuro. Nella giunta del sindaco Mirella Cerini, ricopre il ruolo di assessore alla cultura. E subito sfodera un concetto chiaro: se per cultura si intende soltanto l’organizzazione di una serie di iniziative episodiche si è fuori strada. La ricetta vincente è invece l’individuazione di progetti a largo respiro temporale e altrettanto vasto coinvolgimento. Cioè stringendo la mano anche ai Comuni vicini perché, anche sulla cultura, l’unione fa la forza.
Direi che un discorso debba essere fatto prima di tutto: fin dall’inizio del nostro mandato il nostro obiettivo è stato favorire la sempre più ampia partecipazione di cittadini, e per favorirla devi mettere in campo iniziative da cui si sentano coinvolti. Penso naturalmente alle molte associazioni che abbiamo ma anche ai singoli cittadini. E penso anche alla necessità di saper coinvolgere i giovani che hanno dimostrato di avere le idee molto chiare.
Direi di sì, le associazioni hanno avuto la possibilità di farsi conoscere, ho visto un gruppo giovani molto determinato che sta crescendo sempre di più e questo ci fa ben sperare per l’organizzazione di iniziative sempre più soddisfacenti e coinvolgenti. Peraltro, poi, al di là del discorso della “Notte Bianca”, vorrei anche evidenziare come abbiamo promosso una più intensa collaborazione con il mondo scolastico. Penso al coinvolgimento registrato nella mostra di Todoverto, per esempio, dove i giovani hanno avuto la possibilità di apprezzare in modo dinamico gli oggetti artistici mettendoci il loro apporto di creatività e di sensibilità nell’approcciarsi a essi. Se continuiamo a pensare che giovani non si facciano coinvolgere in nulla non si progredisce di un passo, bisogna certo individuare le chiavi giuste per coinvolgerli. E la loro risposta di coinvolgimento ci sarà, come in questo caso.
Certamente evidenzierei anche quella con l’Archivio fotografico italiano, è stata fatta una mostra molto interessante che ci ha permesso di rinsaldare la collaborazione.
Ormai diversi anni fa era stato definito un accordo che dava spazio alla scuola civica di musica, naturalmente abbiamo deciso di confermare quell’orientamento proprio nella constatazione del ruolo prezioso che questa scuola svolge nell’avvicinare tante persone alla musica; l’ultimo dato che ho avuto a disposizione di recente parla di 102 iscritti. Certamente si tratta di un valore aggiunto con cui vogliamo collaborare sempre più intensamente, il discorso musicale ci sta molto a cuore.
Qui abbiamo allargato il discorso. Inizialmente si era partiti appunto da queste serate jazz proposte nella nostra università cittadina, poi abbiamo cominciato a fare un discorso sovracomunale dialogando con i comuni di Busto Arsizio e Gallarate e ne è emersa una collaborazione molto proficua per tutti. Il risultato è una rassegna cultural-musicale integrata in cui ci saranno in successione Gallarate, Busto Arsizio e Castellanza, Lo considero un grande risultato. Per quanto poi concerne il Liuc, ci siamo incontrati di recente per stabilire nuove possibili frontiere di collaborazione, certamente nei nostri libricini divulgativi parleremo in modo diffuso delle molte iniziative che la nostra università mette sempre in pista.
Noi vogliamo davvero che si giunga a una sua riapertura permanente ma per questo occorre un progetto di largo respiro. Proprio in questi giorni è uscita una legge sull’”impresa sociale” che permette a fondazioni, come potrebbe essere quella del Museo Pagani, e associazioni di addivenire a forme di finanziamento. In settembre riprenderemo certamente questo discorso. Comprendo che tenerlo aperto soltanto episodicamente come è stato per esempio per l’Expo non serva, è una risorsa preziosa per Castellanza e se ne deve poter fruire in modo costante.