È bustocca la dirigente scolastica del primo liceo classico statale bilingue d’Italia. Da giugno 2014 Amanda Ferrario, 43 anni, è alla guida del liceo “Tito Livio” di Milano, dove dal prossimo anno scolastico partirà il triennio bilingue con l’insegnamento di tutte le materie in lingua inglese, fatta eccezione per greco e italiano.
«Il latino passerà da quattro a sei ore settimanali e le due ore in più saranno in inglese, inoltre aumenterà di un’ora la lingua straniera», annuncia la preside. La metà del monte ore di ogni disciplina sarà insegnata «dagli stessi docenti di ogni singola materia ma in lingua inglese – precisa – il programma rimarrà lo stesso di ogni liceo classico, cambierà la lingua con cui i contenuti saranno veicolati. Da due anni abbiamo fatto un piano di investimenti sulla formazione degli insegnanti, che avranno tutti la certificazione C2 di lingua inglese». Al termine gli studenti avranno «la certificazione Ielts, passaporto per le università di tutto il mondo», sottolinea.
Prima di approdare al liceo milanese come dirigente, Amanda Ferrario, che risiede tuttora a Busto, è stata insegnante di italiano e storia in alcune scuole del territorio.
«Ho cominciato alle medie Galilei di Busto – ricorda – poi ho insegnato all’Isis “Ponti” di Gallarate e infine per cinque anni al liceo artistico “Candiani” di Busto». Più volte, anche in questi ultimi anni, sono stata «nelle commissioni di esame di maturità qui nella zona», aggiunge. Amanda Ferrario non nasconde di essersi ispirata, nel portare avanti questo progetto innovativo, a un ex dirigente scolastico che per molti anni ha guidato l’Ite “Tosi” di Busto: Benedetto Di Rienzo.
«Lui è stato un antesignano nei progetti all’avanguardia già dalla fine degli anni ’90, è una persona di carattere – afferma la preside del liceo milanese – quando sono diventata dirigente è venuto a trovarmi e mi ha spronata, suggerendomi di fare un buon lavoro dal punto di vista linguistico, perché ormai i ragazzi devono conoscere l’inglese come l’italiano».
Secondo la preside del primo liceo classico bilingue statale «i ragazzi di oggi sono bravi, soprattutto quelli delle ultime generazioni, ma hanno bisogno di imparare a fare fatica per costruire il loro domani e questo dovrebbero capirlo soprattutto i genitori», sostiene Ferrario. «Inoltre andrebbe un po’ rivisto il sistema per permettere a tutti gli studenti italiani di entrare più presto nel mondo del lavoro. I nostri giovani sono in ritardo rispetto a quelli degli altri paesi europei», afferma la dirigente.
«Occorre che il mondo della scuola e quello del lavoro dialoghino di più tra loro – riprende Amanda Ferrario – l’alternanza scuola-lavoro ha una grande valenza ma è più che altro orientativa, bisognerebbe incentivare l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani tra la fine della scuola superiore e l’inizio dell’università per evitare che si arrivi dopo la laurea a fare stage e tirocini non retribuiti e rimanere senza un lavoro fino ai trent’anni».
Anche tra le scuole superiori di Busto ci sono degli esempi virtuosi in tal senso, con l’insegnamento di diverse materie curricolari in lingua inglese, attraverso il progetto Clil, e con la sperimentazione al liceo internazionale “Olga Fiorini” e all’Ite “Tosi” di percorsi quadriennali per ottenere il diploma un anno prima, in media con gli istituti europei. «Bisognerebbe implementare sempre più questi progetti affinché siano rivolti non solo a poche classi, ma a tutti gli studenti», auspica Amanda Ferrario.n