Butta la droga dal finestrino e fugge da un posto di controllo: pusher arrestato dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Varese. È accaduto l’altro ieri sera a Induno Olona, subito dopo il confine con Varese.
Lo spacciatore, albanese di 22 anni, in Italia con permesso di soli tre mesi, senza effettiva fissa dimora, era alla guida di una Citroen C2 nera. La pattuglia era impegnata in uno dei tanti servizi di controllo, mirati soprattutto a prevenire furti in abitazione, quando ha intercettato l’utilitaria. I carabinieri hanno fatto segno all’autista di accostare. Il ventiduenne ha gettato un involucro dal finestrino prima di avvicinarsi ai militari. Poi ha spalancato la portiera ed è fuggito a piedi in direzione di un vicino cortile con il portone aperto sulla strada. I carabinieri lo hanno inseguito a ruota dopo aver recuperato l’involucro. Al cui interno sono state trovate 21 dosi di cocaina, perfettamente confezionate, pronte per essere spacciate. Il pusher è stato evidentemente intercettato mentre eseguiva delle consegne.
I militari hanno anche trovato, buttato a pochi centimetri di distanza dall’involucro contenente la coca, anche un bilancino elettronico. La fuga dello spacciatore è durata pochissimo. I carabinieri lo hanno infatti bloccato e ammanettato. Ma non era finita. Nell’alloggio occupato dal ventiduenne, che non ha un domicilio fisso, i carabinieri hanno trovato 950 euro in contanti. Per gli inquirenti si tratta di provento di spaccio. Soldi e droga sono stati sequestrati.
E sotto sequestro sono finiti anche i cinque cellulari in uso alla spacciatore. Linee di lavoro sulle quali i clienti chiamavano e “ordinavano”. Il pusher poi fissava il luogo e l’ora per la consegna. Ed è una di queste numerose consegne, a giudicare dalla droga e dai soldi sequestrati, che i militari hanno interrotto. L’indagine non è finita. Il pusher che pur serviva un buon numero di clienti è un “cavallino”. Un piccolo spacciatore addetto alle consegne che potrebbe inserirsi in un contesto di illegalità decisamente più ampio. Ed è questo eventuale contesto che gli inquirenti mirano a smantellare. Molto potranno fare i cellulari sequestrati.