– «Non nego che ci siano dei problemi, ma non sono diversi da quelli del resto di Varese. E di tutte le altre città d’Italia. Basta denigrare Biumo Inferiore, piuttosto rimbocchiamoci le maniche tutti insieme per migliorare cose». A sfogarsi è una commerciante che da anni lavora a Biumo Inferiore.
Dopo gli ultimi fatti, la rapina al parco Perelli, con conseguenti polemiche e denunce di degrado da parte di politici e alcuni residenti, la commerciante ha deciso di farsi avanti. «Della politica non mi interessa, ognuno tira l’acqua al suo mulino – dice – Agli altri commercianti e agli altri residenti dico che lamentarsi e basta non serve. Lavoriamo tutti insieme per migliorare le cose. Io, come altri, mi sforzo di promuovere eventi in modo da mantenere vivo e vitale il quartiere».
Non solo: «se davanti al negozio la mattina trovo due bottiglie le raccolgo e le butto. Pulisco, lavo, non grido al degrado lasciando tutto com’è». L’invito è chiaro: «se facessimo tutti così, ognuno nel suo piccolo, la situazione migliorerebbe». In molti hanno puntato il dito contro l’alta percentuale di stranieri che vivono a Biumo. «Non facciamo di tutta l’erba un fascio – continua – È vero, molti non hanno niente da fare ma molti invece lavorano. Ci sono il bene e il male in ogni cosa, non è che tutti gli italiani siano onesti».
E poi aggiunge: «In tanti anni di attività mi sono entrati in negozio a scopo furto, come si dice, almeno una decina di volte. E non erano stranieri, posso garantirlo. I lampioni rotti vandalizzati dai ragazzini? Li ho sostituiti, non ho gridato la degrado. Mi sono arrabbiata? Certo. Ma ha cercato di intervenire, di rimettere a posto le cose, di fare la mia parte per il mio quartiere».
C’è anche una (giusta) invettiva contro chi non compie nemmeno i gesti più semplici: «parlano di degrado, poi portano il cane a fare i bisogni senza raccoglierli, imbrattando le strade. Partiamo da questi gesti, noi che qui viviamo e lavoriamo». Basta associare Biumo al degrado: «non è diverso dal resto della città. E non siamo noi che possiamo risolvere il fenomeno dell’immigrazione – conclude la commerciante – Devono essere i vertici dello Stato. Per il resto, per ciò che è risolvibile, basta parlare male del nostro quartiere. Biumo non è il Bronx e sta anche a noi rimboccarci le maniche per migliorare le cose».