Sempre peggio, sempre più giù: la Pro Patria sprofonda. Allo “Speroni” passa senza problemi anche la Giana Erminio, che aveva vinto solo una delle ultime dieci gare disputate. Ma quest’anno la Pro Patria fa risorgere tutti. Agli uomini di Albè è sufficiente il minimo sforzo per violare lo “Speroni”: bastano le reti di Cogliati (regalo di Coppola) e Perico, entrambe nella ripresa, per condannare i tigrotti alla 21^ sconfitta stagionale. Uno sfacelo. E ora la retrocessione matematica è
a un passo. Se domani sera l’AlbinoLeffe batte il Pro Piacenza, anche l’aritmetica condannerà i tigrotti alla Serie D. Nella Pro Patria la sorpresa dell’ultimo momento è l’assenza di Montini, fermato dalla febbre. Così Mastropasqua vara un inedito tridente con Capua improbabilissimo falso nove, Marra a destra e Santana a sinistra.
I primi minuti riservano un brivido ai pochi intimi dello “Speroni”: al 5’ Ferri scivola rovinosamente al limite dell’area biancoblù, lasciando lì la palla: un regalo invitante per gli attaccanti della Giana, che però non ne approfittano. Un primo tempo dai contenuti tecnici modestissimi scorre via inguardabile. Tutte le iniziative della Pro Patria passano dai piedi, manco a dirlo, di Mario Santana, che quantomeno ci prova sempre, e ha le armi per spaventare la difesa di Albè. Capua falso nove non fa neppure il solletico agli avversari, ma non si può certo fargliene una colpa: è totalmente fuori ruolo. La prima frazione si chiude tra gli inevitabili fischi. E la ripresa inizia sulla falsariga del brutto primo tempo. E dopo 5 minuti Mastropasqua restituisce un po’ di logica all’assetto inserendo Ravasi (che almeno è una punta di ruolo) al centro dell’attacco al posto di Capua. Il quale uscendo applaude ironicamente la panchina biancoblù e si fionda negli spogliatoi non prima di aver rivolto ancora qualche parola a Mastropasqua. Ma il peggio deve ancora venire. Al 15’ Coppola, nell’occasione ultimo uomo, scivola clamorosamente permettendo a Cogliati di involarsi tutto solo verso La Gorga; l’attaccante biancazzurro non si fa pregare, scarta il portiere e deposita nella porta vuota. La frittata è fatta, e due minuti dopo gli ultras tigrotti, esasperati, abbandonano lo stadio.
Al 38’ Augello mette in mezzo su punizione dalla sinistra, Perico svetta di testa a centro area e insacca. Partita chiusa. E fuori dallo stadio qualche tifoso invoca: dite a questi giocatori di non indossare più la maglia biancoblù.