BESOZZO – Ieri, 2 aprile, in tutto il mondo si è celebrata la giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo; un argomento che alla Fondazione Piatti di Besozzo si affronta tutti i giorni, confrontandosi con questa malattia, con i pazienti e con le loro famiglie.
Il Centro riabilitativo semiresidenziale (Crs) di via Pergolesi a Besozzo accoglie ben 34 giovani con disturbi da autismo, su un totale di 90 ospiti; 22 sono bambini di età compresa tra i 2 e gli 11 anni d’età,
mentre sono 12 i ragazzi dai 12 ai 19 anni. Oltre al Crs di Besozzo, la Fondazione Piatti ha dedicato una struttura sanitaria specifica alle persone con autismo, il Ctrs di Milano, che ospita quaranta bambini; in ognuno dei centri gestiti da questa onlus tra le province di Varese e Milano, c’è almeno un ospite a cui è stato diagnosticato un disturbo riconducibile allo spettro autistico.
Numeri che sottolineano come la Fondazione Piatti concentri gran parte della propria attenzione proprio a favore dei più piccoli, come avviene nella struttura besozzese, di cui è responsabile , che qualche settimana fa ha aperto le sue porte al territorio, per mostrare le proprie attività. Quella di occuparsi dei bambini affetti da autismo, è una scelta ponderata da parte della Fondazione, che ha fatto proprie le indicazioni a livello scientifico, secondo le quali, gli interventi precoci sono maggiormente capaci di determinare miglioramenti. «Se dall’autismo tendenzialmente non si guarisce – sottolineano dalla Fondazione – di autismo non si muore; l’autismo è un disturbo che dura tutta la vita. Con, malgrado e attraverso l’autismo, si diventa grandi e poi anziani».
Il rapporto tra la Fondazione Piatti e le scuole, come anche con le famiglie, è molto stretto, nella consapevolezza che ogni bambino è unico e che va “attrezzato”, per vivere la sua vita nel mondo che non può essere per sempre il Crs di Besozzo. «Prima le persone poi l’autismo – sottolinea , presidente di Fondazione Piatti onlus – non possiamo far altro che pensare e guardare all’autismo come una modalità diversa di affrontare e incorporare il mondo e in quanto tale né giusta, né sbagliata, ma unica». Entro l’estate, a Varese, la Fondazione inaugurerà una nuova unità di offerta sanitaria riabilitativa per bambini con autismo, mentre nel mese di novembre promuoverà un importante convegno scientifico.