Da Galliate Lombardo alla Cina il passo è breve se sai farlo col sorriso sulle labbra, mischiando un uso sapiente della tecnologia ad un’atmosfera familiare capace di contagiare chiunque, dai dipendenti ai clienti. Artestampa – azienda che si occupa di progetto, produzione e stampa di articoli per la promozione d’impresa – sta festeggiando in questi giorni il suo 45° anniversario, aprendo a clienti e curiosi le porte dei 3000 metri quadrati di una “casa” abbarbicata sulle colline appena sopra il lago di Varese.
Un viaggio fra le imprese del territorio dovrebbe essere obbligatorio per legge, perché non tutti hanno la piena consapevolezza del patrimonio di idee, lavoro, tradizione ed innovazione mischiate insieme che connatura le nostre piccole e medie realtà industriali. Entrare in un “capannone” e uscirne arricchiti dentro è la regola: il “saper fare” è un pane che cattura attenzione e curiosità, come lo sono le storie da cui esso prende vita.
Artestampa è una creatura di , che nel 1969 ha fondato dal nulla un laboratorio di stampa tradizionale. Erano altri tempi: niente computer, solo tanta voglia di crescere. Dalla prima sede a Varese, a quella di Daverio e poi Galliate, il percorso che arriva al qui e ora è racchiuso nella capacità di aggiornarsi, sfruttando le novità tecnologiche: nel 1996 l’imprenditore apre al digitale, in anticipo sui competitor e tra lo scetticismo degli stessi.
Ha avuto ragione lui, perché i concorrenti sono rimasti al palo mentre Artestampa ha saputo dotarsi di quella versatilità che oggi le consente di soddisfare le esigenze di una molteplicità di richieste, affiancando alla stampa tradizionale quella serigrafica e Uv per supporti difficili e materie plastiche. Ballerio, insieme alla moglie Maria Rosa, ha fertilizzato un terreno sul quale si muovono adesso i suoi figli, Luca e soprattutto Erika, 30 anni ed un futuro nelle scienze naturali abbandonato per riempire di entusiasmo verde il solco paterno.
La giovane è il nostro cicerone fra ampie sale che occupano una ventina di dipendenti, arredate – manco a dirlo – da curiose stampe su materiale riciclato – e riempite da enormi macchine che permettono di spaziare dalla serigrafia, alla stampa a caldo o a secco, fino alle lucidature, ai rilievi, alla laminazione ed alla plastificazione. Non c’è un prodotto tipo: “l’arte” di Artestampa si esplica in mouse-pad dai colori sgargianti, in stampe su quaderni e block-notes,
in cartelline e valigette, in borse e packaging o in semplici confezioni per aziende dai nomi importanti come Lindt, Bacardi, Eni. Senza dimenticare il mercato internazionale, con contatti perfino in Cina: «Ciò che ci viene riconosciuto dai nostri clienti – spiega Erika – è l’abilità nel saperli fidelizzare a 360 gradi, mantenendo anche un certo grado di riservatezza, visto che abbiamo a che fare con marchi e campagne pubblicitarie. A me piace sottolineare la nostra capacità di avere un ciclo completo in grado di fornire un prodotto diverso dagli altri ed il rapporto che abbiamo instaurato con i dipendenti: ci sono persone che qui lavorano da decenni e nell’azienda (e con essa) sono cresciuti».
Quegli studi di scienze naturali messi nel cassetto hanno permesso ad Erika di confermare e rendere esponenziale un’impronta ecologica (con tanto di certificazione) che si manifesta nell’uso di inchiostri bio (c’è persino la soia), riducendo al minimo acidi e prodotti chimici. Non manca un’impostazione etica ferrea: no a industrie belliche, pelliccerie animali o realtà che sfruttino il lavoro sommerso e quello minorile.
Il dolce è in fondo al tour ed è rappresentato da un nuovo passo nel futuro: è una Scodix, proviene da Israele – la “Silicon Valley” del settore – ed è un macchinario che consente la nobilitazione digitale, un procedimento in grado di dare spessore ad alcune parti dell’immagine stampata. Volete riprodurre su un cartoncino una palla da basket? Bene, attraverso questa macchina – posseduta solo da tre imprese in Italia – potrete perfino sentirne le scanalature, se toccate il risultato finito. Lo slogan “Diamo rilievo ai tuoi lavori” è un dato di fatto qui a Galliate.
© riproduzione riservata