– Abusi sessuali sulla figlia quattordicenne della convivente, scattano le manette da parte della polizia. Ora il patrigno, finito in carcere, dovrà rispondere della pesante accusa di violenza sessuale su minore.
Una storia agghiacciante che arriva dalla zona della Valceresio. L’uomo, 50 anni, è stato raggiunto ieri mattina da un provvedimento di custodia cautelare in carcere, emesso dal gip del Tribunale di Varese su richiesta della Procura di Varese.
Le indagini sono state condotte dal personale della squadra mobile della questura di Varese. Non è stata un’indagine semplice. L’adolescente, poco più che una bambina, si è confidata con alcune compagne di scuola, raccontando una realtà terribile. Un autentico incubo che le ha provocato dolore, ansia, amarezza e tanto imbarazzo.
Una ragazzina che da sola ha sopportato un peso enorme, impossibile da digerire, soprattutto a un’età nella quale dovrebbero prevalere leggerezza e spensieratezza. Il fardello che ha dovuto portare è diventato via via sempre più pesante, considerando che persino la mamma non le ha creduto, prendendo le parti del convivente, anziché sostenerla in un momento così terribile. Senza l’appoggio della madre aprirsi al mondo, raccontando che tra le mura domestiche qualcuno la stava molestando, si è rivelato un esercizio quasi impossibile. Ma per fortuna a scuola le hanno dato retta, ascoltando i racconti frammentari rivelati alle amiche più fidate.
Alle compagne aveva confidato una situazione pesante, di grandissimo disagio, tale da manifestare addirittura intenti suicidi. Le compagne, allarmate, hanno riportato quelle verità alle docenti che hanno voluto vederci chiaro, chiedendo alla ragazzina di comporre un tema su se stessa, in modo tale da aiutarla con discrezione nel racconto. Nell’elaborato, la quattordicenne avrebbe confermato quanto raccontato alle compagne, descrivendo un quadro allarmante e complicato.
Durante le indagini coordinate dalla Procura di Varese, sono state raccolte le dichiarazioni della minorenne,
la cui gravità ha reso necessario il suo allontanamento sia dal patrigno sia dalla madre che non le aveva creduto. Nel suo Inferno personale, la piccola si era addirittura rivolta a una farmacista chiedendo un test di gravidanza, poiché evidentemente temeva di essere rimasta incinta in uno dei rapporti avuti con il patrigno. Una circostanza confermata anche dalla farmacista.
Mette i brividi pensare a una ragazzina di soli 14 anni che da sola va in farmacia chiedendo di poter effettuare un test di gravidanza. Insieme a lei, anche il fratellino è stato affidato a una comunità poiché vittima di maltrattamenti da parte del patrigno. L’uomo è invece stato trasferito in carcere a Varese.