In particolare la Fiom-Cgil di Varese, che si “scalda” in vista della mobilitazione del 25 ottobre. «Anche i lavoratori Ficep» promettono le Rsu dell’azienda di Gazzada Schianno del “patron” Ezio Colombo, che si è espresso a favore dell’abolizione dell’articolo 18.
Vogliamo parlare di salari?
«Già oggi, con la legge Fornero del 2012, la reintegra per il giudice non è più l’unica scelta possibile – fa notare la Fiom – oggi Renzi insiste con la facilitazione di licenziamenti illegittimi. In caso di licenziamento dimostrato illegittimo e ingiusto i vari industriali possono cavarsela solo con la monetizzazione del danno».
«In sintesi, significa eliminare quelle protezioni che permettono al lavoratore di difendersi dalle ingiustizie, riportare il rapporto di lavoro più vicino alla sudditanza medievale che alla moderna civiltà». Sicuri di voler questo per i dipendenti? Lo chiedono ai loro datori di lavoro gli iscritti Fiom-Cgil. «Ma in Italia c’è bisogno di licenziare o di assumere? Di togliere i diritti o di estenderli? Il paragone con la Germania è interessante per molti motivi: in quel Paese le tutele si applicano nelle aziende con più di dieci dipendenti, e se il licenziamento risulta illegittimo, il giudice può prevedere sia la reintegra sia il risarcimento».
Ma le differenze con la Germania, spesso oggetto di dibattito anche a proposito del “caso” articolo 18, sono anche altre, secondo la Fiom: «Vogliamo parlare di salari tedeschi? Il doppio dei nostri – sostengono i sindacalisti – della dimensione media delle imprese tedesche? In Italia il nanismo imprenditoriale, i mancati investimenti in ricerca e innovazione di decenni, la sottocapitalizzazione delle imprese hanno ridotto l’industria italiana un colabrodo. Interi settori che in altri paesi sono trainanti, qui da noi ci consegnano solo licenziamenti e chiusure».
«Servono licenziamenti facili? Sì, ma di quella classe imprenditoriale che ha preferito investire in borsa anziché in innovazione, che non ha restituito i tanti aiuti dello stato in occupazione e sviluppo, che ha approfittato della svalutazione monetaria per fuggire all’estero».
Arriva l’autunno caldo
Parole dure, che suggeriscono come anche nelle nostre fabbriche si prospetta un autunno caldo di mobilitazione contro il governo.
E Renzi finisce per essere paragonato ad un tele-imbonitore che “vende” materassi: «Sta capitando sull’articolo 18, a chi crede alla bufala dell’allargamento dei diritti (dove?) – sostengono la Fiom Cgil di Varese e le Rsu Fiom della Ficep – Renzi promuove tutto ciò proprio per evitare di mostrare l’inadeguatezza delle politiche del governo rispetto alle scelte necessarie su evasione fiscale, capitali all’estero, lotta all’economia mafiosa e falso in bilancio».n A. Ali.
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