Roma, 10 dic. (TMNews) – Circa due ore di riunione tra gli esponenti di Pd, Pdl e Terzo polo da un lato e il ministro per i Rapporti Piero Giarda dall’altro: questo il tempo che è servito per trovare, sostanzialmente, l’accordo su come procedere alle poche modifiche possibili alla manovra finanziaria. Almeno, così l’ha raccontata Bruno Tabacci (Api). “C’è l’accordo sul metodo di lavoro”, ha spiegato, cioè “dare mandato ai relatori (Vincenzo Leo del Pdl e Pier Paolo Baretta del Pd) di lavorare insieme al sottosegretario all’Economia Vieri Ceriani, con la supervisione del ministro Giarda, per trovare il modo di scrivere gli emendamenti”. Resta però quello però che Tabacci ha chiamato “nodo quattrini”. Sulle coperture, infatti, “il governo è ancora sulle sue perché devono tornare i conti”.
In buona sostanza, quindi, ancora non è emerso alcun emendamento condiviso tra i partiti che sostengono il governo Monti, ma la mattinata è servita per mettere sul tavolo tutti i problemi, che iniziano con le pensioni e terminano con l’Imu passando per la tassa sui capitali scudati.
“Su questo punto – ha chiarito Tabacci – c’è qualche problema ma la platea degli scudati resta uno dei punti fermi della manovra”. Ancora, alla riunione si è parlato anche della questione Ici sulla Chiesa, alla luce delle aperture di ieri del cardinale Bagnasco. “Non so se si troverà una soluzione in questo testo – ha detto Tabacci – o se si rimanderà ad altro. Il problema è distinguere l’uso degli edifici” di proprietà della Chiesa. In conclusione, tanta fretta comunque non c’è, perché secondo l’esponente di Api “il termine ultimo è l’inizio della discussione generale sulla manovra, ovvero martedì prossimo in aula”.
Gic/Ber
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