Jerago – Supermercati aperti tutte le domeniche, Jerago, Besnate e Solbiate “anticipano” la liberalizzazione del governo Monti. Con una decisione condivisa nell’ambito del distretto del commercio dei Castelli Viscontei (al quale aderiscono anche Arsago, Cavaria e Casorate), le tre amministrazioni del medio Varesotto hanno deciso di aprire la strada alla liberalizzazione totale delle aperture domenicali degli esercizi di media e grande distribuzione. Nel 2012 le attività commerciali con superficie superiore ai 250 metri quadrati potranno aprire sempre, eccetto solo le tre festività principali, Natale, Pasqua e Capodanno. Una piccola rivoluzione, se non fosse che dopo qualche giorno la liberalizzazione è entrata a far parte del decreto Salva-Italia del governo Monti, che estende la misura finora attuata in via sperimentale solo nei Comuni turistici (come accade a Somma Lombardo per via della vicinanza all’aeroporto di Malpensa).
«Si tratta di una volontà emersa a livello di distretto e portata avanti in modo concordato dai tre Comuni, il fatto che anche il governo abbia previsto questa misura non fa altro che convincerci di aver fatto la cosa giusta – spiega il sindaco di Jerago con Orago (Comune capofila del distretto), Giorgio Ginelli – al tavolo con i rappresentanti della grande distribuzione abbiamo ottenuto garanzie sulle politiche di conciliazione famiglia/lavoro dei dipendenti e sulla salvaguardia e possibilmente l’accrescimento dei livelli occupazionali delle attività interessate dal provvedimento».
La speranza, insomma, è che le aperture domenicali possano favorire qualche assunzione in più nei supermercati. A Jerago con Orago ce ne sono due, lungo la provinciale per Varese nella frazione di Orago, che tra l’altro è priva di esercizi di vicinato, altrettanti a Besnate, mentre a Solbiate Arno ci sono un grande magazzino di bricolage e un centro commerciale. Secondo i sindaci il piccolo commercio non ha da temere la concorrenza: «Già tuteliamo i negozi di vicinato con il distretto del commercio che ha messo in campo iniziative per rendere più attrattivi i centri storici» ricorda Ginelli. Si schierano contro la liberalizzazione le parti sociali.
«Non è il modo per risolvere la crisi – sostiene Fabrizio Ferrari, segretario provinciale di Fisascat-Cisl – questa competizione tra Comuni provocherà a cascata maggiori richieste di apertura domenicale ovunque, che se attuate nel giro di pochi anni riappiattiranno tutto, penalizzando le attività commerciali che già oggi stanno vedendo i fatturati ridursi sensibilmente nei giorni di inizio settimana. Se ognuno guarda alla propria nicchia non si va da nessuna parte». Anche perché, secondo il parere del sindacalista, «la sostanza rimane che i lavoratori non hanno reddito da spendere, quindi aprire i negozi alla domenica non favorirà i consumi».
Scettica anche l’Ascom di Gallarate, che ha espresso parere contrario al tavolo del distretto mentre la Confesercenti si è schierata a favore. Non ha aderito invece Arsago Seprio: «Abbiamo un solo esercizio di media distribuzione sul nostro territorio – sottolinea il sindaco Claudio Montagnoli – la scelta dei miei colleghi è legittima e ormai è legge con la manovra. Noi preferivamo lasciare le cose com’erano, nell’interesse del piccolo commercio».
Andrea Aliverti
p.rossetti
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