Samarate – (r. sap.) Tre anni fa, i samaratesi raccolsero 3.500 euro, soldi sufficienti ad acquistare un container di zucchero da spedire ad Adua, in Etiopia. E a garantire la sopravvivenza di molte persone nella missione gestita da suor Laura Girotto.
Oggi la salesiana torna a bussare al cuore dei samaratesi: l’obiettivo è quello di costruire un ospedale, l’occasione per aiutare è un concerto della corale «Giuseppe Verdi» che si terrà sabato 17 in chiesa. Per farlo, basterà acquistare una copia di «La tenda blu», storia delle avventure di suor Laura raccontate da Nicolò D’Aquino del Corriere della Sera.
Sabato sera ci sarà anche suor Laura ad assistere al concerto. E, in quest’occasione, potrà raccontare i suoi diciassette anni vissuti ad Adua. Da una tenda piantata «in mezzo al nulla», come ha raccontato ieri nel corso di una conferenza stampa, fino ad arrivare ad una missione vera e propria, attorno alla quale gravitano oggi qualcosa come diecimila persone.
Dotata di scuole, che accompagnano i bambini dall’asilo fino alle superiori, e vicina ad una fabbrica tessile, all’interno della quale «le ragazze che hanno studiato con noi sono tutte caporeparto», ha raccontato, non senza un pizzico di orgoglio. Madre legale di oltre sessanta bambini abbandonati dai genitori alle cure della missione, suor Laura vive una condizione difficile: «tre anni fa abbiamo dovuto razionare il cibo, decidere a chi darlo, sapendo che gli altri sarebbero morti».
Ma, nonostante le avversità, si sente «una privilegiata, perché ho la possibilità di vivere una vita davvero piena». Oggi lancia la sfida di costruire un ospedale ad Adua, una sfida che, nell’anno del 150simo dell’Unità d’Italia, acquista un significato particolare: «dimostreremo di essere italiani vincendo la battaglia di Adua non con le armi stupide della guerra e della conquista, ma con quella della solidarietà».
p.rossetti
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