VARESE Piccoli precedenti e un carattere spigoloso: il profilo di Antonio Grieco, il giovane di 22 anni ferito con un’arma da fuoco all’addome giovedì sera, è il punto di partenza per le indagini che devono fare luce sul suo ferimento.
Una vicenda per molti versi misteriosa che sembra riproporre a distanza di decenni, fatti già avvenuti sempre nella stessa famiglia: perché esattamente trent’anni fa Cleto Grieco veniva ferito gravemente in uno scontro a fuoco avvenuto tra Azzate e Buguggiate. E anche allora, come oggi, gli inquirenti si scontrarono con un muro di omertà, che ha impedito di accertare la verità.
Sopravvisse, si riprese e otto anni dopo ebbe un figlio: Antonio, appunto. I carabinieri stanno setacciando il numeroso clan familiare e il giro delle sue frequentazioni, imbattendosi in personaggi più o meno noti, e in qualche modo legati all’ambiente delle droghe leggere, forse più consumate che spacciate: il giovane infatti era stato coinvolto in una inchiesta che era nata a Porto Ceresio, per un fatto ben più grave, il tentato omicidio del comandante della locale stazione die carabinieri.
Lui venne solo denunciato a piede libero, per concorso nello spaccio di sostanze stupefacenti: questo precedente ha fatto instradare le indagini appunto verso quel mondo variegato e pericoloso.
Le modalità del suo ferimento fanno pensare ad un brutale avvertimento o peggio, anche ad una esecuzione non portata a termine. Di sicuro vi è che il pm Agostino Abate, sta procedendo per l’ipotesi di reato di tentato omicidio. L’inchiesta è ancora verso ignoti, stante l’ostinato atteggiamento non collaborativo tenuto finora dalla vittima: si presume insomma che voglia coprire il suo aggressore, forse per paura di più severe conseguenze, forse per una sorta di codice interno suo che gli impedisce di cooperare con le indagini.
Ieri intanto i carabinieri hanno sentito il testimone che in zona Valle Olona giovedì sera poco prima delle 19 ha udito distintamente alcuni scoppi, particolare riportato da La Provincia di Varese: ha confermato quanto raccontato al nostro giornale. Il suo racconto appare plausibile agli inquirenti, perché proprio sopra alla Valle Olona vi è il quartiere di San Fermo, guarda caso, dove la vittima risiede. Proprio sul luogo del suo ferimento Grieco è stato impreciso, e ha fornito indicazioni contraddittorie, sostenendo di essere stato colpito in centro città da un gruppo di stranieri. Una versione finora priva di riscontri.
Franco Tonghini
j.bianchi
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