MC-Carnaghi Villa Cortese-Yamamay Busto 0-3
Parziali: 17-25, 16-25, 17-25
Villa Cortese: Carocci (L2), Stufi 4, Perinelli, Berg, Pavan 10, Guiggi ne, Cruz 6, L. Bosetti 4, Pincerato, Barborkova 1, C. Bosetti 2, Wilson 11, Puerari (L). All. Abbondanza.
Busto Arsizio: Lloyd 5, Havlickova 23, Dall’Ora 3, Leonardi (L), Marcon 7, Bauer 12, Meijners ne, Lotti ne, Caracuta ne, Havelkova 11, Pisani 3, Bisconti. All. Parisi.
Arbitri: Pol, Puecher.
Note: Spettatori: 3.340. Durata set: 28′, 26′, 25′. Villa: battute vincenti 1, sbagliate 1; ricezione positiva 83% (63% perfetta); attacco 26%, 10 errori, 18 murati; muro 9 punti. Busto: battute vincenti 2, sbagliate 3; ricezione positiva 75% (61% perfetta); attacco 44%, 8 errori, 9 murati; muro 18 punti.
MONZA L’ingresso in campo conferma le parole della vigilia: nella Yama c’è Havelkova, nella MC-Carnaghi Stufi titolare al posto dell’infortunata Guiggi.
Fischia il signor Pol, si parte, e va in scena il set del finora non pervenuto: per esempio il muro della Yama, ben 8 e per giunta concentrati nella fase centrale, a dare il la alla fuga decisiva (12-16) verso 7 palle set. Villa, notevole, non è da meno (6), capitanata dai 4 di Wilson tutti su Havelkova. A proposito della capitana Yama, chiude a zero punti ma con due difese monstre; virgola a tabellino anche per Caterina Bosetti, subentrata a Lucia sul 9-12. Lloyd a volte è imprecisa, ma si fa perdonare perché, va’ la novità, spacca a muro. Stufi, sotto il peso della titolarità, si perde per strada.
Le cortesine attaccano male (22%), con Pavan che conferma la brutta gara2 (9%): si salva Cruz (5 punti, 50%). Dall’altra parte, per colpe non completamente sue, anche Bauer non può incidere. La scelta MC-Carnaghi di mirare Leonardi con la battuta dà dividendi solo all’avvio. Il filo conduttore generale, loro non scendono d’una virgola, risponde ai nomi di Havlickova e Marcon: l’opposto ceco piega le mani di chiunque (7 punti, 54%), la schiacciatrice veneta sciorina ogni fondamentale con naturalezza.
Le farfalle dettano i tempi, Villa viaggia e metà energia: lo sport è anche linguaggio del corpo. Ma lo sport, prima di tutto, è lettura e comprensione, azione e reazione. Busto traduce la MC-Carnaghi come un libro spalancato: il bum bum degno di Mike Tyson prosegue nel parziale due, nel quale i set point s’innalzano a 8. Lo scenario non si modifica: Busto mura di bestia (6-1) e Havlickova continua il personale one woman show (9 punti al 50%). In più, la discesa in gara di Havelkova che passa dal molto poco al ben oltre qualcosa. Alla fine ha ragione Parisi, resistente al brusio che vorrebbe la capitana a riposo. In biancoblù, Pavan e Lucia Bosetti ancora male, imitate purtroppo da Cruz in discesa verticale.
Cotanta differenza, stordente, esplode nell’avvio del terzo e poi ultimo parziale: sull’1-6, coach Abbondanza cambia palleggio inserendo Pincerato. La scossa elettrica s’avverte, Pavan colpisce imitata da Lucia Bosetti anche a muro: il 9-9 è realtà. Realtà paritetica al ruggito bustocco: lo 0-3 è trainato da Bauer e Havelkova, il 9-12 è già mezza sentenza rimandata, però, da due errori della capitana che riportano sotto Villa. Sul 13-14, entra Pisani per Dall’Ora nel più classico dei cambi: Giulia ripaga Parisi con due muri e un attacco, e partecipa alla fuga (ancora 8 set ball) chiusa da Bauer, quasi a simboleggiare il suo progressivo ingresso in gara.
Villa Cortese, rispetto all’ottima gara2, non ha nulla dalla panchina a cominciare da Caterina Bosetti, e smarrisce pure buona parte dell’atteggiamento propositivo del PalaYama. Mega-Wilson, da sola, non può bastare. Di certo, va però fatta la tara su quanto Busto ha concesso: le farfalle, per la prima volta nella serie, hanno mostrato l’intero repertorio, sciorinando uno su uno i motivi d’una stagione sin qui dominata. Gara3 decisiva? Il dizionario dei playoff non comprende il termine. Diciamo gara3 che indirizza i favori del pronostico: più che per il 2-1, rimontabile, per come si è arrivati al 2-1.
In ogni caso, domani sera la Yamamay serve per lo scudetto e, anche forasse, avrebbe il cuscinetto di gara5. Mica poco.
Samuele Giardina
s.affolti
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