VARESE A piegare l’albero del kaki non c’era riuscita nemmeno la bomba atomica di Nagasaki, ma purtroppo l’inciviltà dei vandali ha avuto la meglio.
Giovedì notte, l’albero simbolo di Casciago e portatore di pace, dal 2000 situato sul sagrato della chiesa di San Giovanni a due passi dal municipio, è stato devastato dai teppisti. Ad accorgersene ieri mattina l’operaio comunale che avrebbe dovuto tagliare l’erba del prato circostante.
Del kaki non resta quasi nulla, se non un pezzo di tronco, che ha resistito alla furia distruttrice dei vandali, i quali si sono accaniti sugli esili rami e sulle frasche dell’albero, che ora giacciono distrutti ai piedi di ciò che resta del tronco portante. Non contenta, la banda si è accanita anche sul campanello di una casa vicina, che è stato bruciacchiato probabilmente con un accendino.
Il Comune ha presentato una denuncia contro ignoti ai carabinieri. Ma nessuno sembra aver visto o sentito niente.
La notizia della distruzione dell’albero di kaki ha fatto il giro del paese tra sgomento e l’indignazione. Il kaki sopravvissuto all’atomica, era stato vinto nel 2000 dalla scuola elementare di Morosolo in un concorso sul tema della pace promosso dalla Biennale di Venezia. Da 12 anni, nel mese di marzo, le scuole di Casciago festeggiano la ricorrenza della piantumazione del kaki sul sagrato della chiesa, su cui è posta anche una targa ricordo.
Il sindaco Beniamino Maroni si fa portavoce dell’indignazione di tutto il paese, a partire dall’associazione genitori di Morosolo, da sempre in prima fila nella manifestazioni legate al kaki.
«Atto abominevole e vergognoso – afferma – i responsabili non possono che essere persone ignoranti; non è una ragazzata ma un fatto grave e premeditato che auspico non resti impunito».
Il Comune tenterà l’impossibile per salvare il kaki. «Abbiamo già interpellato esperti ed agronomi per vedere se è possibile fare qualcosa» annuncia Maroni.
Ma ad avanzare dubbi sull’origine vandalica dell’atto è l’ex sindaco Marino Brovedani, che abita ad un centinaio di metri di distanza. «Se davvero è stato un vandalismo esprimo tristezza e rabbia – afferma – ma potrebbe essersi trattato anche di un evento naturale visto che nella serata di martedì sulla zona si è abbattuto un forte vento che ha spezzato alcuni rami anche nel mio giardino».
e.marletta
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