VARESE Il nuovo partito politico di Rosi Mauro fa proseliti anche a Varese.
Al momento ufficialmente vi ha aderito solo Arianna Miotti, consigliere comunale di Arcisate, e fino a poche mesi fa militante leghista che sembrava destinata, se il cerchio magico avesse continuato a detenere il controllo della Lega, a ricoprire ruoli importanti a livello provinciale.
Subito dopo l’elezione alla segreteria provinciale di Maurilio Canton, era stata infatti nominata commissario della sezione di Induno Olona (quella dove risulta iscritto anche il sindaco di Varese,Attilio
Fontana), dopo che il segretario si era dimesso per protesta a causa dello scontro sul congresso provinciale.
Il nome di Miotti rientra tra i tre esponenti citati dalle agenzie di stampa nazionali quali fondatori del Sgc (Siamo gente comune – Movimento territoriale), la forza politica tenuta a battesimo giovedì scorso a Lecco, da Rosi Mauro, dal senatore Lorenzo Bodega (commissario pro tempore) e appunto da Miotti. Quest’ultima ha già annunciato che lascerà il gruppo della Lega ad Arcisate e costituirà, nel gruppo misto, la forza di Sgc in consiglio.
Forza politica che sembra quindi destinata, almeno dalle premesse, ad avere una minima rappresentanza anche nella nostra provincia. La consigliera comunale di Arcisate è la prima. Ma si vocifera che altri leghisti varesini potrebbero seguirla.
Almeno dalle indiscrezioni che stanno emergendo dal Carroccio. A margine del consiglio comunale di Varese di giovedì, il segretario cittadino Marco Pinti ha avuto un breve colloquio con il sindaco Attilio Fontana sull’argomento. Esattamente la sera stessa, quando poche ore prima era avvenuta l’inaugurazione della sede di Sgc a Lecco, che troverà posto all’interno dei locali del Sindacato Padano.
Nelle file leghiste sembra ci sia preoccupazione per la possibilità che anche altri esponenti locali del Carroccio possano seguire la strada di Mauro. Non semplici militanti, perché in questo caso il danno sarebbe contenuto, ma esponenti che rivestono grazie alla Lega qualche incarico. Anche se al momento non sembra possibile che nella delegazione in consiglio qualcuno possa farsi attrarre. Lo stesso sembrerebbe a Busto Arsizio, roccaforte bossiana, che tuttavia difficilmente potrebbe abbandonare il Carroccio.
La differenza potrebbe farla un eventuale sostegno di Umberto Bossi. Il quale, pur non aderendo, potrebbe anche spendere parole a favore dell’amica Rosi, se non altro per la rabbia di non essere più segretario.
Già, perché se pare ormai consolidato che i rapporti tra Mauro e la famiglia Bossi non si sono interrotti, con continue visite della senatrice a Gemonio, difficile pensare che dietro la nascita di questo movimento non ci sia il nulla osta della famiglia Bossi. Che per ora, dicono alcuni, starebbe a guardare.
s.bartolini
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