Besnate, inseguito e picchiato Auto distrutta a picconate

Besnate – Sulla strada provinciale 69 Angera-Sesto Calende un piccolo diverbio fra automobilisti si trasforma in un regolamento di conti in piena regola. Vittima dell’accaduto – verificatosi qualche sera fa ma venuto alla luce soltanto oggi – è Matteo M., un giovane di Cairate che lavora come chef in un ristorante sul basso Lago Maggiore.

«Era mezzanotte e mezza di venerdì – racconta il cuoco – il giorno del mio compleanno, e rincasavo dal lavoro. In auto mi stavo dirigendo verso Sesto Calende quando due tizi a bordo di un’auto mi hanno sorpassato pericolosamente, sfiorandomi lo specchietto retrovisore del lato guida. Senza pensarci troppo ho protestato, facendo loro due brevi lampeggi con gli abbaglianti». A quel punto per i due – entrambi ubriachi come riscontrato più tardi dalle forze dell’ordine

– scatta il desiderio di punire il gesto, visto come una provocazione. Si lanciano all’inseguimento. «Mi tallonano e mi seguono fino all’ingresso dell’autostrada di Sesto-Vergiate e di qui in autostrada. Ma ho scarsa autonomia di carburante e sono costretto a fermarmi al primo autogrill di Besnate. Appena scendo dalla mia auto i due escono dalla loro vettura, mi accerchiano, armati di due picconi che avevano con sé, e mi sfondano il tergicristalli. Poi mi afferrano e cominciano a darmi dei pugni, e io cerco di difendermi come posso, restituendo qualche colpo». Due colpi raggiungono Matteo alla gola e gli bloccano il respiro: non riesce neppure più a parlare. Sfogata la rabbia, i due uomini risalgono sulla loro auto e si danno alla fuga. Ma il cuoco è riuscito a prendere il numero di targa e cerca di telefonare ai carabinieri. Dai dintorni  nessuno accorre in suo aiuto, nonostante i suoi appelli.

«Mi sono dovuto arrangiare perfino a fare benzina da solo e a fatica ho chiamato i soccorsi. Il resto della notte l’ho trascorso al pronto soccorso, dove mi hanno dato una prognosi di diciotto giorni e il giorno successivo sono stato visitato da un otorino per le lesioni alle corde vocali». Il giovane cuoco ha sporto denuncia per l’aggressione ma è preoccupato: i due uomini sono stati individuati ma ancora a piede libero e teme ulteriori ritorsioni. Per questo ha preferito che le sue generalità non fossero rese note. Ma ci teneva a raccontare questa storia, che fa capire come anche un piccolo gesto d’insofferenza per un mancato rispetto del Codice della strada possa trasformarsi in un incubo dalle conseguenze inimmaginabili.

p.rossetti

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