VARESE Sono in aumento i casi di anoressia e bulimia a Varese. A dirlo è una ricerca elaborata dalla dottoressa Lidia Tordiglione e presentata la sessione di laurea del corso di laurea in Odontoiatria e Protesi dentaria dell’Insubria. L’obiettivo degli studi di ricerca condotti è quello di sensibilizzazione della popolazione e degli odontoiatri della città e del territorio varesino, rivolti alle problematiche connesse ai pazienti (di solito giovani ragazze) che soffrono di disturbi del comportamento alimentare.
A Varese, nel 90% dei casi il sesso interessato dal problema è quello femminile. Ma è l’anoressia a colpire in giovane età: il paziente anoressico viene individuato nella tarda adolescenza, tra 14 e i 18 anni.
Vi sono, però, molte altre forme di disordine alimentare che stanno prendendo piede anche a Varese, meno frequenti e conosciute, come l’ortoressia nervosa, in cui il soggetto è convinto, in modo ossessivo, che la sua salute dipenda dal rispetto di strette regole alimentari e la vigoressia nervosa o reverse anorexia. Patalogia, quest’ultima, che colpisce prevalentemente i soggetti di sesso maschile.
La vigoressia nervosa si caratterizza per l’ossessiva ricerca di aumentare la propria massa muscolare o le proprie prestazioni fisiche, seguendo regimi di ferme restrizioni dietetiche abbinate a rigidi super allenamenti sportivi.
Tutti questi disturbi alimentari lasciano segni nella bocca del paziente. L’Odontoiatra può intercettare questi disturbi, spesso presenti in pazienti minori, sul nascere e, informando i parenti, può indirizzare il paziente a specialisti di pertinenza. Il segno più drammatico e più comune nella bocca di un paziente con disturbi alimentari è sicuramente l’erosione dello smalto dovuta al rigurgito del contenuto gastrico. L’erosione – è stato spiegato – è la perdita di tessuto duro del dente si manifesta dopo sei mesi dalla comparsa delle abitudini ma viene identificata in media dopo almeno due anni.
s.bartolini
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