Dopo il fulmine il silenzio L’Abbazia di Sesto aspetta

SESTO CALENDE – Dopo il boato del fulmine, sei mesi di silenzio. L’abbazia di San Donato a Sesto Calende, danneggiata da un fulmine caduto nella notte del 21 aprile scorso, è in attesa dei restauri. Ilavori non sono ancora stati avviati.

È il prevosto don Luigi Ferè a spiegare le ragioni di questo ritardo. «Essendo l’Abbazia un immobile vincolato per interesse storico artistico, siamo in attesa di ricevere l’autorizzazione da parte della Sovrintendenza alle Belle Arti della Lombardia. Abbiamo prontamente avviato le pratiche e attraverso la Curia in luglio le abbiamo inoltrate alla Sovrintendenza, che entro quattro mesi è tenuta  a rispondere. I quattro mesi scadranno ai primi di novembre, quindi ci aspettiamo a breve il benestare per poter avviare i primi lavori. Senza quest’autorizzazione non possiamo toccare nulla».

Gli interventi più urgenti riguardano soprattutto la torre campanaria. «Vanno ricostruiti i due piani interni del campanile – spiega don Luigi – e ripristinato l’impianto elettrico che fa funzionare il dispositivo delle campane». Il meccanismo delle campane fortunatamente non è risultato danneggiato, di conseguenza l’intervento non dovrebbe essere di lunga durata. Il prevosto auspica «di poter restituire ai parrocchiani il bel suono delle campane per le prossime solennità natalizie».

Leggi l’articolo completo su La Provincia di Varese in edicola mercoledì 24 ottobre

b.melazzini

© riproduzione riservata