Cantello – Il distretto ticinese della moda, con il suo cuore pulsante a Stabio a ridosso del valico varesotto del Gaggiolo e in altre località a ridosso delle frontiera, perde un pezzo. E non uno qualunque. Perché Versace, in controtendenza rispetto ad altre griffe del mondo dell’abbigliamento, della calzature e degli accessori, ha deciso di lasciare il Ticino. Compiendo un passo indietro dopo oltre 11 anni di permanenza a ridosso della frontiera.
Con l’obiettivo dichiarato di ritornare in Italia, a Milano e Novara. Perché se nel distretto della moda di Stabio, diversi marchi e società come Prps Goods, Timberland, Napapijri, Vans, The North Face, stanno arrivando o sono già arrivati, c’è anche chi ha già deciso di mollare. E fare ritorno proprio nel Belpaese. Protagonista di questo passo indietro è proprio la Veze Sa, la ditta ticinese di Versace che si occupa a Stabio, dove impiega tra i suoi 37 dipendente prevalentemente frontalieri, della produzione per il comparto «Versace Collection Uomo».
Fondata nel 1991 la Veze Sa di Stabio, con il brand Versace che era stato tra i primi dei grandi marchi a puntare sul Canton Ticino, si è sempre occupata della gestione della produzione per il comparto uomo della casa di moda ma ora, in nome della razionalizzazione, questo settore sarà accorpato agli altri. «Versace spa – si legge infatti nella nota diffusa dal gruppo – ha annunciato la deci¬sione di unificare le attività della propria controllata Veze SA (con sede a Stabio) in Versace spa, la Società operativa del gruppo Versace con sede a Milano.
L’obiettivo dell’operazione è quello di assicurare una maggiore inte¬grazione della produzione e commer¬cializzazione delle proprie linee «Versace Collection Uomo» e «Versace Collection Donna», fino ad oggi, per motivi storici, gestite separatamente. Il trasferimento da Stabio alle sedi operative di Novara e Milano avverrà entro l’autunno 2013». Restano quindi pochi dubbi sulla decisione presa dall’azienda italiana che nei prossimi mesi darà avvio alla fase di trasferimento, cercando soluzioni anche per i 37 dipendenti. Lavoratori, in gran parte frontalieri residenti nell’area del Varesotto, per i quali, già a partire dalle prossimi giorni, inizieranno una serie di colloqui per ricercare di comune accordo «la soluzione migliore». Per una storia che finisce, intanto, cresce l’attesa per i due nuovi arrivi: Timberland e Prps Goods. Attesi nelle prossime settimane proprio a Stabio.
Alessio Pagani
p.rossetti
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