Il parrucchiere in mutande sfila in via Sacco a Varese

VARESE E’ stata un mezzo flop la protesta di Massimo Crippa, il parrucchiere di Bizzozero che ha fondato il movimento del Popolo Sovrano. Solo una cinquantina i cittadini che lo hanno seguito in un corteo che si è snodato da via Sacco fino a piazza Libertà. Davanti a villa Recalcati il coiffeur si è tolto i jeans per rimanere in mutante: un paio di boxer sportivi diversi dagli irriverenti slip con il papillon sfoggiate in altre circostanze.

«Sono un po’ amareggiato perché chi ci aveva detto che sarebbe stato presente alla fine si è tirato indietro – dice Crippa – E sono amareggiato perché nessuno si è affacciato dalla finestra della Provincia per farci sapere se abbiamo o meno il sostegno delle istituzioni. Non siamo altro che lavoratori che chiedono di poter lavorare».

Tra chi era con lui a manifestare c’erano soprattutto commercianti. «Siamo delusi perché non riusciamo a essere uniti nelle nostre battaglie – afferma Pierluigi Mengotti del negozio Canapé – E’ vero che siamo spremuti come limoni per via delle tasse, ma è anche vero che se non siamo tutti uniti non riusciremo a far sentire la nostra voce. Vediamo questa protesta come un modo per far crescere la solidarietà tra di noi, speriamo si muova qualcosa».

Parecchi in piazza i commercianti di Biumo che, oltre al peso della fiscalità, lamentano anche la scarsa promozione che viene fatta del quartiere e delle attività economiche che si trovano lì. L’assessore Sergio Ghiringhelli si è offerto di ricevere Crippa e il Popolo Sovrano per discutere dei problemi del commercio varesino. Il coiffeur è stato contattato dalla Rai per un’intervista. Per quanto riguarda le elezioni, il Popolo Sovrano voterà «scheda bianca». A. Mor.

b.melazzini

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