CASTRONNO «Mio padre stava benissimo, poi è morto all’improvviso. Vogliamo capire esattamente cosa è successo, abbiamo il diritto di sapere perché è morto mio padre visto che finora non saprei che rispondere».
Chiedono chiarezza i familiari di Pasquale Lucariello, il pensionato di 75 anni di Castronno deceduto nelle ultime ore dopo due mesi di degenza in ospedale in seguito all’esplosione avvenuta nella sua abitazione lo scorso 11 gennaio.
Un’esplosione fortissima, nel cuore della notte, causata molto probabilmente da una fuga di gas che provocò danni pesanti alla sua abitazione in vicolo Nobili, in centro storico a Castronno. Pasquale fu sbalzato violentemente contro la porta di casa finendo fuori. Un urto violentissimo. Riportò serie ferite su tutto il corpo e, tramortito, fu poi trasportato in condizioni gravi all’ospedale di Varese, prima, e ai Grandi Ustionati del Niguarda di Milano, poi.
Da circa un mese era ricoverato all’ospedale di Gallarate dove è deceduto giovedì. «Vorremmo – dice il figlio di Pasquale, Giovanni Lucariello – che fosse aperta un’inchiesta, giusto per capire le cause della morte di mio padre. Che si faccia chiarezza. All’inizio stava bene, era anche lucido tanto che quando andavano i parenti a salutarlo in ospedale li riconosceva e li salutava. Circa un mese fa – racconta – dopo un’operazione subita alle mani a Milano è entrato in coma vigile e non si è più ripreso. Forse per le infezioni, non lo sappiamo. Ora si trovava a Gallarate, mi hanno chiamato dicendomi che mio padre era morto».
La vicenda ha scosso un paese intero. L’esplosione fu talmente potente da essere avvertita fino a diverse centinaia di metri di distanza. Saltarono vetri e pezzi di muro. Lucariello fu soccorso da un vicino di casa e successivamente da un’ambulanza del 118. I vigili del fuoco di Varese misero in sicurezza l’abitazione, dichiarata inagibile, mentre i carabinieri della stazione di Carnago si occuparono della ricostruzione dell’accaduto. La notizia della morte di Pasquale ha sconvolto i vicini di casa: nessuno si aspettava un epilogo tanto tragico a due mesi di distanza dall’esplosione.ì
«Quello che posso dire – racconta Giovanni – è che mio padre era un grande lavoratore, era infaticabile. Un uomo generoso e disponibile». Per anni Pasquale aveva lavorato come operaio alla forgia della ditta Bertolini di Castronno. Uno stacanovista del lavoro che si era dato da sempre un gran da fare per sostenere la propria famiglia. Una brava persona rimasta nel cuore di tutti. La data dei funerali verrà stabilita nei prossimi giorni.
b.melazzini
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