Forme e spazi per catturare la vera essenza dell’«essere»

VARESE Legno, metalli e nebbie, alla ricerca di forme e spazi in grado di catturare l’essenza stessa dell’essere. Questo lo spirito che accomuna due artisti, il pittore bolognese Alberto Zamboni e lo scultore varesino Niccolò Mandelli Contegni insieme per Ritorni, la mostra allestita da Marotti arte contemporanea e che sarà inaugurata ufficialmente nel pomeriggio di sabato 13 aprile, alle 17, nella galleria di piazza Monte Grappa, a Daverio.
Filo conduttore del confronto tra le opere dei due artisti è

la necessità di un confronto diretto con la materia del proprio lavoro. Per il primo la pittura è un lungo lavoro di velature e stratificazioni cromatiche, capaci di sfumare i luoghi e renderli incerti per restituire un’idea di transito e continuo divenire in cui l’uomo pure diventa un addensamento nebbioso, indefinito, della stessa consistenza acquea del paesaggio di cui è parte.
Le opere di Mandelli Contegni invece puntano ad intrecciare l’equilibrio di forme e volumi arcaici, semplici e forti allo stesso tempo come nodi e catene, con la storia e la qualità dei materiali, soprattutto legno e ferro, elementi che da sempre accompagnano nell’uomo nel suo tentativo di esprimersi.
Due modi diversi quindi di intendere l’esistenza per questi due artisti poco più che quarantenni, che hanno alle spalle esperienze diametralmente opposte. Zamboni infatti è nato, si è formato e ha iniziato a lavorare senza mai spostare la sua casa da Bologna, nonostante le numerose mostre che lo hanno portato ad esporre in numerose capitali europee.
La scultura ha invece portato l’artista varesino a un lungo pellegrinaggio per i paesi dell’America latina, alla ricerca di forme, tecniche e materiali, prima di tornare nella città giardino dove ora vive e lavora regolarmente. La mostra rimarrà esposta fino al 16 giugno. Info www.morottiarte.it. L. Rom.

s.bartolini

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