COMABBIO (p.orl.) «È inutile fare propaganda politica o proteste ingiustificate: se alla Lega o altri partiti che stanno a Roma non va bene un limite di velocità a 90 all’ora, lo alzino cambiando la legge. Altrimenti non si può dire niente a un autovelox che multa solo chi non rispetta le regole del codice». Il vicesindaco Flavio Ruspini difende dalle accuse il comune di Comabbio, coinvolto nello scandalo sui T-red, ma anche primo in Italia quanto a introiti della multe per abitante (ben 2856 euro procapite).
Spiegando subito un punto: «Degli oltre 3 milioni di introiti delle multe, quelle comminate dai T-red pesano su una minima parte – dice Ruspini – Da diverso tempo i semafori eseguono pochissime multe: nel 2008 appena una cinquantina in tutto e oggi per l’amministrazione sono più un costo di noleggio che altro. Però sono serviti a rendere più sicuri gli attraversamenti pedonali, che una volta erano impraticabili: fosse per me oggi li toglierei volentieri. E certamente sospenderemo i nuovo verbali in attesa dell’esito dell’inchiesta».
Il merito del super incasso del comune è soprattutto degli autovelox posti sulla Vergiate – Besozzo: «Innanzitutto va detto che l’affermazione “2856 euro per abitante” non ha molto senso – prosegue il vicesindaco – perché la strada ha un passaggio enorme e le multe interessano in minima parte i nostri cittadini. Gli autovelox, da quando sono stati messi, ci hanno permesso di azzerare i morti sulle strade. Se poi qualcuno protesta perchè il limite di 90 all’ora è troppo basso, allora bisogna cambiare la legge, perché noi ci limitiamo a rispettarla». Certo, il gruzzolo non è male per un comune di poco più di 1000 abitanti, nel cui bilancio le multe pesano ben più dell’Ici: «ma come vuole la legge, rinvestiamo il 50% del valore in nuove strade, marciapiedi, segnaletica».
e.marletta
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