VARESE La Lega, dopo Pontida, si è definitivamente “maronizzata”. Il partito si avvia a diventare una forza democratica organizzata come le altre strutture politiche.
Il percorso non è ancora concluso e solo alla fine del primo anno di governo regionale si scoprirà se il modello che sta seguendo porterà a una Csu padana, forte partito autonomista in stile bavarese, o ad una “Balena verde”, inedita Dc in salsa padana.
Sì, perché ormai la Lega è
un partito strutturato e organizzato in correnti, come tutte le altre forze politiche. E resta da capire se questa dialettica interna migliorerà la forza propulsiva del Carroccio nelle battaglie autonomiste o lo farà avvitare su se stesso. I bossiani sono ridotti all’osso, una minoranza organizzata ma non più in grado di fare massa critica per modificare lo status quo nel partito.
Il maronismo diventa corrente di maggioranza. Così di maggioranza che, tuttavia, si articola a sua volta in sottocorrenti. E a Varese, dove la Lega conta ancora percentuali alte, bisogna far quadrare gli equilibri. «Dobbiamo guardare avanti e lavorare per il bene della Lombardia» taglia corto Matteo Bianchi, segretario provinciale di osservanza maroniana. E vicino all’area insubre. Bianchi non è stato eletto alla Camera per due posizioni. Bianchi, oltre che del rapporto diretto con Maroni, gode dell’appoggio della classe dirigente maroniana: il presidente della Provincia Dario Galli, il sindaco di Varese Attilio Fontana, il consigliere nazionale Stefano Cavallin, e gli ex segretari provinciali, il senatore Stefano Candiani e il consigliere regionale Fabio Rizzi. Quest’ultimo ha il suo seguito e un radicamento provinciale, e rappresenta quindi un gruppo autonomo ma alleato all’area insubre rappresentata dagli altri. A Tradate i maroniani si articolano in due gruppi, alleati ma distinti, tra Galli e Candiani da una parte, e il responsabile provinciale enti locali Fabio Tonazzo e il dirigente Mario Clerici dall’altra.
La sezione di Varese è “governata” da tre gruppi: i Giovani Padani, dai quali proviene il segretario Marco Pinti, insieme agli insubri (tra i quali c’è poi l’élite degli Eretici) di Fabio Sandroni e ai binelliani, gruppo legato all’assessore Fabio Binelli. In sintesi, il maronismo provinciale si articola in tre grandi correnti: insubri, rizziani ed Mgp (con relative sottocorrenti a livello di sezioni).
s.bartolini
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