BUSTO ARSIZIO Primato italiano nei cento farfalla, abbassato due volte in batteria e in finale (prima 52’06 e poi 51’70), medaglia d’oro agli Assoluti in corso di svolgimento a Riccione, bis di quella dell’anno passato, miglior prestazione planetaria del 2013, qualificazione per i Mondiali di Barcellona in vasca dal 19 luglio al 4 agosto: un elenco lunghissimo, per sancire l’ingresso di Matteo Rivolta al vertice del nuoto internazionale.
Nativo di Arconate, comune alla periferia sud di Busto Arsizio, l’atleta classe 1991 gareggia da due stagioni con la calottina nero-argento del team Insubrika Creval, nato nel 2005 da un progetto di collaborazione tra Verbano Nuoto e Nuoto Club Gallarate.
Oggi, oltre alle costituenti, aderiscono Busto Nuoto, Caronno Pertusella Nuoto, Derthona Nuoto della pavese Tortona, Insubrika Verbania, Nuoto Club Gallarate, Stadium Besozzo e Wave Sesto Calende. Una galassia, i cui alfieri pro usano le insegne Insubrika rappresentate dal Triskell,
simbolo celtico che significa tre raggi di luce, mentre i vivai mantengono le griffe d’origine. Cotanta portaerei nuove suppergiù 650 persone: 150 Assoluti, 100 della categoria Master e 400 dai settori giovanili. Direttore tecnico è Gianni Leoni, che è anche l’allenatore di Rivolta alle bustocche Piscine Manara.
Restando al team del presidente Luca Birigozzi, ora terzo nella graduatoria nazionale, Luca Dioli ha timbrato ieri il quarto posto nei 400 misti. Milanese, s’allena con Insubrika ma è ancora tesserato per la Guardia Forestale: ha già preso casa a Busto e, dalla prossima annata, diverrà squalo nero-argento.
Costumoni? No grazie Il cronometro rimette a posto l’ordine dei fattori, ristabilendo il primato dell’uomo sulla macchina, dei muscoli sulla tecnologia dei costumi integrali in materiale gommato, protagonisti d’infinite guerre legali e, infine, accantonati dalla Federazione internazionale. Matteo ha limato 8 centesimi al record di Joseph Davide Natullo, ottenuto nel 2009 con il supporto della scienza.
Già presente a Londra 2012, dove s’è fermato in semifinale, con il 51?70 di ieri si sarebbe piazzato quarto dietro allo statunitense Phelps, oro in 51?21, al sudafricano le Clos e al russo Korotyshkin, entrambi argento con 51?44: solo questo fornisce la dimensione di come il cucciolo stia diventando airone. Prima di Riccione, suo miglior tic tac era il 52?40 nuotato agli Europei 2012 di Debrecen, Ungheria. Gli è valso il terzo rango, con 51?70 sarebbe stato secondo: una crescita imperiosa arrivata con Insubrika, Gianni Leoni e il preparatore Alessandro Palazzolo.
«Per i Mondiali non basta» A Matteo non manca la lucidità, anche appena uscito dall’acqua con il fiatone d’assorbire: «Ne avevo ancora, lo immaginavo. Nelle batterie il tempo non lo aspettavo per niente, mi sentivo bene ma ero un po’ contratto, cosa che mi capita sempre al mattino».
Dall’idea alla pratica: «Pensavo appunto di avere ancora un po’ di margine, l’ho colmato più con la cattiveria che con la tecnica, infatti il mio allenatore non perdere l’occasione per farmi notare gli errori! Il risultato mi dà una conferma importante, mi dice dove sono perché, sinceramente, quello che valgo adesso è 51 e 70, al massimo potrei limare qualche centesimo».
Ambizione e senso della realtà: «Devo compiere un salto ulteriore. Questo tempo non vale un podio alle Olimpiadi o ai Mondiali, se voglio pensare di competere a quei livelli non basta. La possibilità di lavorare c’è, il clima a Busto è fantastico, siamo sulla strada giusta». Appuntamento a Barcellona.
p.rossetti
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