L’uomo che ha ucciso Maria Angela Granomelli nel suo negozio di Corso Italia potrebbe avere le ore contate. Al momento il silenzio degli inquirenti e della Procura è totale, l’impressione però è che l’assassino potrebbe essere identificato in tempi brevi. Che si tratti di ore o di giorni, lo si saprà solo con il prosieguo delle indagini. E una volta individuata l’identità dell’omicida, bisognerà poi catturarlo. Gli elementi nelle mani degli inquirenti sono numerosi: impronte digitali, tracce biologiche, oltre a quelle immagini riprese dalle telecamere all’interno del negozio. Immagini che, a quanto pare, sarebbero nitide e molto chiare. Ritrarrebbero in maniera fedele e precisa l’uomo che ha massacrato di botte la proprietaria de “Il dono di Tiffany”.
Si stringe il cerchio, quindi, attorno all’uomo tra i 30 e i 35 anni, leggermente stempiato, che nel momento dell’omicidio era vestito con pantaloncini corti a quadri e una t-shirt. Le impronte digitali, che l’uomo ha lasciato un po’ ovunque, nel negozio, sono state inserite nelle banche dati delle forze dell’ordine per vedere se l’omicida fosse già conosciuto dalle autorità. Anche la scelta di non diffondere l’identikit dell’omicida sembra essere significativa.
Potrebbe voler dire che gli inquirenti non hanno bisogno di aiuti esterni per identificare l’uomo. Possono facilmente fare da sé. Le immagini riprese dalle telecamere interne al negozio sono invece state mostrate ai parenti di Maria Angela Granomelli. Un tentativo di scoprire se l’uomo che ha lasciato la donna senza vita, dopo averla massacrata di calci e pugni, fosse una persona conosciuta all’interno della famiglia.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Nadia Calcaterra, stanno intanto cercando di chiarire i tanti lati oscuri di quella che si fa fatica a definire come una rapina sfociata in omicidio. Tanti gli elementi che sembrano non quadrare. Il lungo tempo trascorso dell’uomo all’interno del negozio, l’assoluta noncuranza nel lasciare tracce e nel mostrarsi a viso scoperto, l’ora scelta per la rapina, in pieno pomeriggio, quando in tanti avrebbero potuto accorgersi di quello che stava accadendo all’interno.
Davanti al negozio si moltiplicano invece i segni di condoglianze da parte della cittadinanza di Saronno. Dopo quel mazzo di rose bianche, accompagnate da un bigliettino con la scritta eloquente “Perché???” comparso il giorno dopo l’omicidio, si sono aggiunti altri mazzi di fiori. In tanti, nella giornata di ieri, si sono fermati davanti alla saracinesca abbassata, solo per dire una preghiera o per rivolgere un pensiero a quella signora che conoscevano in tanti, in città. Poche ore, quindi, o forse qualche giorno per identificare l’autore dell’omicidio. Forse qualcosa di più per trovarlo e assicurarlo alla giustizia. Una cosa è certa, quello che accadrà nelle prossime 24 ore avrà fortissime conseguenze sul proseguo della vicenda e sulle possibilità di dare giustizia alla famiglia della signora Maria Angela Granomelli e ai cittadini di Saronno.
SARONNO
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