09 Ago 2013
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Erano seguito anche da diversi frontalieri. Ma ora sono fuorilegge.
Sono i siti, applicazioni e account su social network dediti alla segnalazione dei radar per il controllo della velocità ce ne sono sempre. Da quando è entrata in vigore la nuova legge sulla circolazione, che vieta questo genere di informazione pubblica con qualsiasi mezzo, i segnalatori abusivi sono continuamente braccati dalla polizia. Che oltre a far rispettare la legge vuole evitare che tali segnalazioni finiscano anche col compromettere le attività di prevenzione di furti e rapine,
mettendo a rischio l’incolumità degli agenti. Per questo negli ultimi tempi è scattato il giro di vite anche su Facebook. Come riporta il quotidiano Il Corriere del Ticino. «Sono stati individuati quattro profili su Facebook e denunciati gli amministratori e alcune persone che facevano le segnalazioni. Uno di questi profili aveva addirittura più di diecimila affiliati», conferma dell’Ufficio radar della polizia. «Queste persone sono state convocate e interrogate. Gli atti della nostra inchiesta sono stati trasmessi sotto forma di rapporti di contravvenzione all’Ufficio giuridico della Sezione della circolazione. Toccherà a questo organo fare le valutazioni del caso». E, anche se al momento non risultano decisioni prese, se non la chiusura dei profili, all’orizzonte si profilano sanzioni, anche pesante. Anche per questo, una delle voci anti autovelox più seguite, ovvero l’account twitter Ticinoradar, ha subito chiuso i battenti da alcune settimane. Non mancano però i gruppi attivi, che, come stratagemma per non finire nella rete delle forze dell’ordine elvetiche, utilizzano messaggi in codice o non direttamente esplicito.
Ma la polizia mette in guardia. «La sostanza è la stessa – confermano – segnalare la presenza di un controllo di polizia non è consentito». C’è solo un modo, quindi, per evitare contravvenzioni e soprattutto non finire pizzicati dall’autovelox: rispettare alla lettera il codice della strada.
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