Italiani brava gente? O svogliati lazzaroni? Lo stereotipo, al limite della discriminazione razziale, dell’italiano basso e che non ha voglia di lavorare è duro a morire. Come ha dimostrato il sindaco di Berna , socialista nonché primo cittadino della capitale della Confederazione Elvetica. Il quale, durante una serata chiamata “Das Zelt-Comedy Club”, ha vestito i panni del cabarettista, dandosi a barzellette che hanno preso di mira gli italiani. Come raccontano i giornali nazionali, questa sarebbero state del tenore sapete perché «gli italiani sono così bassi»? La risposta: «La mamma dice di non crescere, altrimenti, se diventano alti, devono andare a lavorare».
E subito viene alla mente la campagna che l’Udc ticinese, non più tardi di pochi anni fa, ha realizzato dipingendo i frontalieri come ratti che rubano il formaggio ai vicini svizzeri. Cosa che fa indignare gli amministratori dei comuni di confine. Come il sindaco di Lavena Ponte Tresa . «Se rimanessimo sulle battute – dice Roncoroni – potremmo rispondere al sindaco di Berna che i bernesi sono lo stereotipo fantozziano di una persona goffa e impacciata. Ma, vista la situazione, e soprattutto che stiamo parlando di cariche istituzionali, va detto che il sindaco poteva risparmiarsi battute di questo tipo». Secondo Roncoroni «si tratta di argomenti delicati, soprattutto dopo la campagna fatta in Ticino contro i frontalieri. Vorrei ricordare al sindaco le centinaia di lavoratori italiani morti negli anni, perché si dedicavano con abnegazione al loro impiego in Svizzera. Senza il nostro apporto, la Conferenza Elvetica non avrebbe la forza di andare avanti».
A turbare , sindaco di Cantello, è il fatto che queste battute arrivino dal primo cittadino della capitale, in piena Svizzera tedesca. «Mi sarei aspettato queste boutade da parte dei ticinesi di un certo partito – spiega Vincenzi – non dal primo cittadino di un Paese ben inserito nella cultura europea. Evidentemente c’è chi è rimasto fermo ai clichè del secolo scorso. E dimostra una totale mancanza di cultura e ignoranza della storia e della realtà attuale. È un dispiacere vedere che arrivano dalla principale guida della principale città di una Paese progredito come la Svizzera».
Il capogruppo del Pd in consiglio regionale , tuttavia, ritiene più “pericolose” le campagna anti frontalieri fatte in Ticino. «Le battute del sindaco di Berna lasciano il tempo che trovano – dice – certo avrebbe dovuto dimostrare maggior senso di responsabilità e un bel po’ più di stile. Ma mentre qui siamo nel campo di battute, per quanto offensive, le campagne anti frontalieri hanno venature xenofobe ben peggiori». E quindi un monito, anche rivolto all’isolazionismo che la Svizzera ha tenuto finora: «Alla fine la Svizzera dovrà comunque integrarsi nell’Unione europea. Non potranno continuare a rimanere isolati».
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