Tre ragazzi di Besozzo, morti giovani per liberare l’Italia dal nazifascismo. Tre persone semplici, dalla vita normale, il cui sacrificio non deve essere dimenticato e che non possono essere soltanto il nome su una targa che indica una via del paese.
Strada da cui si passa tutti i giorni in auto o a piedi, senza nemmeno sapere a chi sono dedicate e quali storie di concittadini si nascondono dietro quei nomi. La sezione Anpi di Gavirate e Besozzo ha voluto colmare questa lacuna storica ed ha fatto una ricerca per ricostruire le biografie dei tre partigiani besozzesi morti durante la Resistenza: Renato Bertolotti, Mario Monfrini e Domenico Zangrilli.
A tutti e tre sono intitolate vie importanti e centrali del paese. A Domenico Nicolino Zangrilli è dedicata la via della stazione ferroviaria; Domenico era nato a Besozzo il 7 maggio del 1911 e secondo i dati dell’Anpi di Varese morì a Verbania, mentre sulla lapide è riportata la località di Invorio, il 26 aprile del 1945, a 34 anni, il giorno dopo la Liberazione. Zangrilli apparteneva alla divisione Flaim e dopo il rastrellamento del giugno del 1944 si rifugiò in montagna con la moglie. Secondo la testimonianza del partigiano gaviratese Luigi Fumagalli, Zangrilli era l’autista del comandante Nemo. Domenico dormiva in auto quando il 26 aprile del 1945 all’improvviso, a Invorio, un mezzo iniziò a sparare a raffica colpendo la capote dove Zangrilli riposava e ferendolo a morte.
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