«Nel mio film racconto le famiglie di oggi»

«Ho voluto narrare ciò che conoscevo bene: l’importante era raccontare un’atmosfera». Ad affermarlo è Matteo Oleotto, regista del film Zoran il mio nipote scemo, proiettato martedì mattina agli studenti nella sezione Made in Italy scuole del B.A.Film Festival.

Il regista non solo consoce benissimo i luoghi in cui ha ambientato il lungometraggio, che poi sono i suoi visto che è goriziano, ma anche per i personaggio si è ispirato a persone vere.

Uno dei protagonisti del film, lo zio Paolo Bresson, cerca di riconquistare la sua ex moglie, sposata con un altro uomo e tutte le domeniche è a pranzo dalla coppia. «Avevo una zia – dichiara Oleotto – sposata e separata che si era messa con un’altra persona. Tutte le domeniche il suo ex marito andava a mangiare da loro. Nel film ho voluto raccontare alcune delle possibili famiglie di oggi».

Per non parlare di quel confine tra Italia e Slovenia in cui il regista è cresciuto. «Gorizia è tagliata in due e la casa di mia nonna era proprio divisa a metà: l’abitazione

in Italia, il bagno in Jugoslavia».

Dalla Slovenia proviene Rok Presnikar, l’attore che ha interpretato Zoran. «Ha recitato in italiano – afferma Oleotto – ma il ragazzo non parla la nostra lingua, è stato sorprendente». Peraltro Presnikar è pure diventato davvero un campione con le freccette, proprio come Zoran: per interpretare la parte infatti si è allenato tantissimo.

Un ruolo importante nell’opera l’hanno anche i luoghi di incontro: molte scene del film ritraggono in particolare le taverne dove le persone si ritrovano a parlare e a bere. «Questi posti da noi ci sono ancora – dice Oleotto – anche se non sono vere e proprie osterie, ma case che vengono aperte quando sta per essere pronto il vino nuovo e si dà via quello vecchio. Quando una apre, l’altra chiude e i vecchietti del paese si spostano così da un luogo all’altro».

Busto Arsizio

© riproduzione riservata